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PS5 sulla questione retrocompatibilità sembra molto lontana da Xbox

Il primo verdetto in attesa di patch e novità.

PS5 sarà retrocompatibile ma Sony si è concentrata su questo aspetto con molta meno forza di Microsoft e della divisione Xbox e il verdetto del nostro Lorenzo Mancosu è chiaro da questo punto di vista.

"L'utilizzo del lettore si è forzatamente limitato alla retrocompatibilità, e stiamo per toccare un ambito avvolto in una coltre di comunicazione fumosa, perché non c'è ancora chiarezza riguardo le funzionalità migliorative e quali esperienze toccheranno. Alcuni titoli riceveranno patch dedicate alla next-gen, cosa che nel corso della nostra prova è accaduta solamente a Days Gone (4K dinamico a 60fps), mentre altri ancora potrebbero dare vita ad errori, come Smite di Hi-Rez e qualche capitolo di Assassin's Creed. Ma cosa succede, invece, prendendo in considerazione altre esperienze?

"La situazione è complicata: istintivamente saremmo portati a pensare a una retrocompatibilità full parity limata dalla boost mode, ma la verità è che molte IP fanno caso a sé. In Bloodborne, ad esempio, i tempi di caricamento di un teletrasporto dal Sogno del Cacciatore a Yharnam Centrale si sono ridotti dai 18 secondi di PS4 Pro con SDD (e dagli oltre 30 con disco rigido) ai soli 10 secondi di PS5, mentre il framerate è rimasto fisso sui 30fps. Nel caso di Sekiro, invece, il framerate sulla mid-gen di Sony si attestava intorno ai 40fps, situazione che appare migliorata sulle sponde di PlayStation 5.

"I miglioramenti sembrano strettamente legati alle impostazioni di lancio dei diversi titoli analizzati. Sekiro su PS4 Pro poteva beneficiare del framerate sbloccato: se al tempo era incapace di raggiungere i 60fps, è naturale che restituisca prestazioni migliori nei confini di una macchina più potente, così come è naturale che l'SSD riduca i tempi di caricamento. Il caso di Final Fantasy VII Remake poi è lampante: i tempi di caricamento non esistono più, sono letteralmente ridotti a zero secondi, e l'intera avventura può essere vissuta senza la benché minima interruzione.

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"Date le premesse, il rischio concreto è quello di fare "cherry picking", fornendovi un feedback che non fotografi efficacemente le condizioni di retrocompatibilità dell'intera libreria. A brillare sono le esclusive, con God of War in modalità performance finalmente capace di ancorarsi ai 60fps, ma il resto dell'offerta sarà da valutare caso per caso. La sensazione, in tutta onestà, è quella di trovarsi di fronte a una feature di boost che a volte funziona in modo strepitoso, ma che non faceva parte del concept originale della console; la lista di titoli che potrebbero destare problemi spaventa, senza contare che, senza Microsoft, è possibile che la funzionalità non sarebbe mai esistita".

Insomma, il verdetto definitivo sulla retrocompatibilità è ancora da scrivere ma Xbox si riconferma molto più avanti in questo ambito

Trovate questi e molti altri dettagli nella nostra recensione di PlayStation 5