PS5 e Xbox Series X? 'C'è avversione per esclusive solo next-gen. Non sono anti-consumatore, Mario 64 non esisteva su SNES ed era fantastico'
Sviluppo cross-gen complicato e insensato per John Linneman di Digital Foundry.
Dubitiamo che si tratti di una risposta diretta al boss della divisione Xbox, Phil Spencer, ma per certi versi le parole di John Linneman di Digital Foundry sembrano proprio voler criticare un atteggiamento che ultimamente sembra aver preso piede in vista della next-gen. C'è una certa avversione per lo sviluppo solo su next-gen ed è decisamente un male.
Il discorso ovviamente è incentrato su PS5 e Xbox Series X e abbiamo citato Phil Spencer perché circa un mese fa il dirigente Microsoft aveva sostanzialmente criticato lo sviluppo solo su next-gen definendolo come poco inclusivo e poco a favore dei consumatori. L'attacco diretto a Sony forse non c'era stato in maniera esplicita ma la sostanza del discorso di Spencer era questa: PS5 con esclusive next-gen sin da subito? Contro i consumatori. Xbox Series X con esclusive disponibili anche su Xbox One nei primi anni? A favore dei consumatori.
Linneman non è di certo d'accordo e lo esprime chiaramente su Twitter: "Una cosa strana che ho notato ultimamente è un'avversione per le esclusive 'next-gen' come se lanciare un titolo esclusivamente per una macchina next-gen sia anti-consumatore. Questo è il modo in cui andavano le cose in precedenza. Mario 64 non esisteva sullo SNES ed era una cosa fantastica.
"Da un punto di vista del business capisco perfettamente gli investimenti e il desiderio di massimizzare i consumatori potenziali. È assolutamente logico. Tuttavia non ho la sensazione che scegliere di sviluppare in esclusiva per next-gen sia in qualche modo anti-consumatori e sono sconcertato di fronte all'insistenza con cui lo si afferma.
"Il discorso è lo stesso con la tecnologia in generale. Non vorrei vedere la tecnologia TV ristagnare per assicurarmi che io rimanga felice con qualcosa che ho acquistato due anni fa". E cosa non da poco PS4 e Xbox One non sono di certo hardware di due anni fa.
Insomma, per Linneman l'idea di andare oltre dovrebbe essere normale. Anche perché il non farlo provoca dei problemi notevoli agli sviluppatori che si trovano a lavorare su progetti cross-gen che devono scendere a patti con hardware (PS4 e Xbox One) ormai evidentemente "vecchi".
Il redattore del Digital Foundry rivela che moltissimi sviluppatori stanno avendo problemi nello scalare i giochi cross-gen in uscita in futuro per riuscire a farli girare anche sugli hardware attuali. Si parla di un processo "molto doloroso", che evidenzia come gli sviluppatori non vogliano più sviluppare per l'ormai obsoleta CPU AMD Jaguar che fa parte delle console lanciate nel tecnologicamente lontanissimo 2013.
E non è nemmeno solo Linneman ad affermarlo dato che l'ex software engineer di DICE, Liza Shulyayeva è esattamente della stessa idea. Lo sviluppo cross-gen "non equivale a premere un pulsante per supportare 10 piattaforme invece che 9" come alcuni pensano.
Per quanto il discorso di Phil Spencer possa anche essere comprensibile, tutto sembra indicare che fossilizzarsi su hardware ormai decisamente troppo vecchi rispetto a PS5 e Xbox Series X sia troppo complicato e dannoso per gli sviluppatori. E chi può dirlo, magari il rinvio al 2021 di Halo Infinite è stato causato anche dal problema non indifferente che sta dietro allo scendere a patti con una Xbox One ormai considerabile obsoleta rispetto a Xbox Series X.
Cosa pensate di questa particolare questione? Lo sviluppo solo next-gen è la strada giusta da percorrere sin da subito o per voi si parla davvero di scelta che andrebbe contro il consumatore?
Fonte: WccfTech