PS5, Xbox Series X e GPU, problemi di scorte fino al 2022 inoltrato? Azienda taiwanese lancia l'allarme
Pochi chip e tutti contesi.
L'azienda taiwanese Innolux Corp., specializzata nella produzione di pannelli LCD, ha dichiarato che l'attuale penuria di microchip e componenti essenziali per la fabbricazione dei più recenti prodotti elettronici, si estenderà non solo per tutto il 2021, ma durerà fino agli inizi del 2022.
Questo è quanto avrebbe dichiarato James Yang, presidente di Foxconn e partner di Innolux:
"L'approvvigionamento nelle fonderie è molto limitato. Anche la capacità nello spazio di confezionamento e test dei chip è ridotta. Le difficoltà nel rifornimento di chip resteranno irrisolte almeno fino alla prima metà del 2022.".
Purtroppo, chip e semiconduttori sono di importanza vitale per la creazione dei principali apparecchi elettronici e, senza di essi, non è possibile portarne a compimento la fabbricazione.
Per questo motivo, tutte le principali aziende elettroniche stanno lottano ferocemente l'una contro l'altra, per assicurarsi le poche scorte disponibili: abbiamo aziende automobilistiche, le fabbriche di smartphone 5G e, ovviamente, le aziende gaming che assemblano le console next-gen e le GPU.
La scarsa disponibilità di questi componenti si è trasformata, per il consumatore, in pochissime unità di console e schede grafiche vendute nei negozi, ma questo, chi ha tentato di acquistare una PS5, una Xbox Series X/S o una GPU Nvidia 3000 negli ultimi mesi, lo sa benissimo.
La domanda sorge spontanea: cosa accadrà nel caso in cui la carenza di chip durasse per davvero fino al 2022? Molto probabilmente, continueremo ad avere scorte ridotte e stock infimi, ma è altrettanto possibile assistere ad un aumento dei prezzi di listino.
Al momento, sia Sony che Microsoft si sono limitati a promettere l'arrivo di nuove unità nel minor tempo possibile, ma la strada è ancora lunga. Nel frattempo, non possiamo far altro che augurare buona fortuna a chi sta ancora cercando di mettere le mani su uno di questi prodotti, specialmente se devono fare i conti con i bot dei bagarini.
Fonte: Bloomberg