Quando lo swatting diventa omicidio: Tyler Barriss si dichiara colpevole
Si tratta del venticinquenne Tyler Barriss.
Tyler Barriss, il venticinquenne accusato di swatting per una partita a Call of Duty si è dichiarato colpevole di tutti i capi d'imputazione. Come riporta Gamesindustry.biz, il ragazzo è stato incriminato nel maggio di quest'anno dopo aver fatto una "chiamata-scherzo" al 911 agli ufficiali di Wichita, nel Kansas, fornendo dettagli di una situazione fittizia che necessitava di una risposta da parte delle forze dell'ordine.
Una squadra SWAT è stata quindi inviata a casa del ventottenne Andrew Finch, che è stato poi colpito e ucciso. Della vicenda fanno parte anche Casey Viner, il quale voleva vendicarsi per una sconfitta a Call of Duty WWII contro Shane Gaskill, il quale, per sfidarlo, gli rivelò il suo indirizzo. Tuttavia, Gaskill non svelò il suo vero indirizzo, bensì quello di Finch.
A questo punto, pensando di essere in possesso del vero indirizzo, Casey Viner si fece aiutare dallo swatter Tyler Barriss per inviare una squadra SWAT all'indirizzo fornito, simulando una situazione di pericolo. Le forze dell'ordine arrivarono, dunque, nella casa in cui abitava in realtà l'innocente Andrew Finch, che fu colpito a morte.
Ora, Tyler Barriss, insieme a una dichiarazione di colpevolezza per il suo coinvolgimento nella morte di Finch, si è dichiarato colpevole anche di altri 46 falsi allarmi e dovrà attendere la sentenza del giudice del prossimo 30 gennaio 2019.
Viner e Gaskill, nel frattempo, hanno negato tutte le accuse e sono ancora in attesa di processo.