Il producer Masachika Kawata a ruota libera su Resident Evil 7
Alla ricerca delle radici della saga e dell'horror.
Resident Evil 7 non può che incuriosire per ciò che potrebbe rappresentare per il futuro della serie e per tutti gli amanti del genere horror.
Il progetto viene visto da molti come una piccola rivoluzione oltre che un notevole cambiamento rispetto ai canoni classici del franchise ma come più volte dichiarato da Capcom il titolo è un vero e proprio ritorno alle origini. Masachika Kawata ha sottolineato come non ci si trovi di fronte a un reboot ma ha anche rivelato diverse informazioni in un'intervista pubblicata da Game Informer.
Ecco i dettagli salienti dell'intervista:
- Mistero: i motivi delle poche informazioni condivise è la voglia di mantenere il mistero sul gioco, i nemici, la situazione in cui il protagonista si trova e il collegamento con altri giochi del franchise.
- Eredità e radici: gli ultimi tre titoli di Resident Evil erano più improntati sull'action ed erano più vasti. Con il ventesimo anniversario alle porte c'è stata voglia di valutare radici e eredità della serie per proporre qualcosa di più "personale e immersivo.
- Elementi chiave: esplorazione, gestione degli oggetti, puzzle. Voglia di rinforzare il nucleo da survival horror e la tensione alla base di Resident Evil.
- Prima persona: il motivo? Più immersiva ed efficace per l'esperienza dei giocatori. Una maggiore connessione anche con il personaggio principale.
- Ispirazione: la più grande fonte di ispirazione sono i primi giochi della saga.
- VR: la VR non è stata in alcun modo una limitazione a livello di design né può essere considerata la vera esperienza di Resident Evil 7. È una feature in più che rende l'esperienza ancora più immersiva ma complessivamente il gioco è lo stesso sia con visore che senza.