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Resident Evil Village: Sony ha pagato per impedire l'uscita su Xbox Game Pass e imporre 'parità grafica'? No

Pare tutto falso ma si urla allo scandalo per nulla.

Stando alle ultime indiscrezioni emerse su ResetEra, sembra che Sony abbia pagato per impedire l'uscita di Resident Evil Village su Xbox Game Pass e per imporre la 'parità grafica'.

Questo è emerso da un documento trapelato in rete che menzionerebbe una clausola "anti Game Pass": "per la durata dell'accordo, il publisher non autorizzerà, aiuterà o incoraggerà i partner ad aggiungere il titolo in un servizio concorrente a quelli di PlayStation, come Google Stadia Pro, Xbox Live, Project X Cloud e Game Pass".

Il documento trapelato ha acceso una forte discussione e nei commenti nel post su ResetEra, l'utente --R ha provato a fare un po' di chiarezza riportando l'esempio di un altro contratto simile:

"Questo è solo un contratto standard, e la parità tecnica non è "portare altre piattaforme al livello PS5/PS4" ma mettere le piattaforme PlayStation più in alto possibile, da qui la dicitura specifica "(soggetto a limitazioni materiali della piattaforma)".

"La parte Game Pass è interpretata male e manca anche una clausola cruciale, la 9.1.4. Non è un divieto per Game Pass, Sony ha il diritto di negoziare l'uscita prima o in contemporanea col Game Pass sui propri servizi. La clausola che ho menzionato dice anche che se Sony dovesse rifiutarsi di lanciare su PS Now/Plus in caso di contrattazioni, Capcom avrebbe pieno diritto di pubblicare il gioco su Game Pass/Stadia/altri servizi".

"Come ho detto, questo è qualcosa di normale e che fa ogni singola azienda, comprese le cose riguardo la parità tecnica. Ad esempio, ecco un contratto tra MS ed EA".

Insomma, dagli ultimi aggiornamenti sul post sembrerebbe tutto falso e già ampiamente smentito.

Fonte: ResetEra.

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