Riot Games e Bungie uniscono le forze contro i rivenditori di cheat in una causa legale
Non si bara.
Riot Games e Bungie hanno deciso di unire le forze per combattere, con mezzi legali, i rivenditori di cheat non autorizzati: l'hanno fatto sporgendo denuncia contro Cameron Santos, proprietario di diverse piattaforme di distruzione illegale di cheat per videogiochi.
"Si ricerca di fermare una rivendita illegale e lucrativa rivendita e distribuzione di software dolosi, progettati per consentire al pubblico di guadagnare vantaggi illeciti nei giochi" si legge nella denuncia. L'intento dei due Studi è quello di far chiudere i battenti a Gatorcheats e tutti i siti similari, che hanno già causato a Riot e Bungie danni per milioni di dollari, secondo gli esponenti delle compagnie.
Un problema, quello dei cheater doppiamente illegali (già per il solo fatto di barare, senza contare l'acquisto illegale di software di modifica dei giochi), in rapida ascesa nel campo dei giochi online competitivi, come hanno dimostrato gli stessi titoli per cui è stata inoltrata la denuncia, come Valorant e Destiny 2.
Si tratta, spesso, non di semplici modifiche, ma di veri e propri "abbonamenti" a servizi che modificano statistiche e possibilità all'interno dei giochi, includendo teletrasporti, respawn istantanei e instant kill, a prezzi superiori a quelli dei singoli giochi. Non è la prima volta che vengono presentate istanze del genere: a settembre fu Activision Blizard a inviare una lettera di diffida a Gatorcheats.
Fonte: Kotaku.