Skip to main content

Riot Games: due dipendenti accusano la compagnia di sessismo

Partite le querele.

Il celebre publisher di League of Legends, Riot Games, è stato vittima di una causa da parte di due dipendenti che accusano la compagnia di sessismo.

Le accuse si susseguono a seguito di un ampio report di Kotaku, che ha fatto luce su 28 dipendenti attuali e precedenti. Secondo la testata, la politica aziendale discriminerebbe in modo abbastanza pesante le impiegate di sesso femminile, arrivando fino alle molestie.

Ora, come riporta Videogamer, le due impiegate hanno accusato il publisher di "endemic gender-based discrimination" e di "men-first environment". I dettagli della causa: "come molte delle dipendenti di Riot Games, ai querelanti è stata negata la parità di retribuzione e hanno trovato le loro carriere soffocate perché sono donne. Inoltre, i querelanti hanno anche visto le loro condizioni di lavoro influenzate negativamente a causa delle continue molestie sessuali, cattiva condotta e pregiudizi che predominano nell'ambiente di lavoro sessualmente ostile di Riot Games".

In aggiunta a quanto sopra, si afferma inoltre che la società ha violato l'Equal Pay Act della California e la legge contro le discriminazioni basate sul genere sul luogo di lavoro, "con le parti coinvolte che ora cercano compensazioni su salari non corrisposti, danni e altre pene, con un esatto importo da determinare al processo ".

Kotaku ha anche riferito che ci sono ancora una serie di "presunti responsabili di comportamenti abusivi" all'interno di Riot Games, nonostante il fatto che la compagnia abbia apparentemente rimosso alcuni dei responsabili delle condizioni di lavoro tossiche.

Melanie McCracken, uno dei querelanti coinvolti nella causa, ancora in Riot Games, ha rivelato di aver parlato delle sue esperienze con la cultura sessista, ma ha detto che "le risorse umane non hanno mantenuto la riservatezza e hanno divulgato le informazioni al suo supervisore".

Nel frattempo, Jessica Negron, l'altra dipendente dell'azienda, ha parlato di come uno dei suoi supervisori ha affermato che "la diversità non dovrebbe essere un punto focale del design dei prodotti Riot Games perché la cultura del gioco è l'ultimo rifugio sicuro per i ragazzi bianchi".

Che ne pensate di questa vicenda?