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"Uno stato di costante paura": molti dipendenti di Rockstar Games sentivano di dover lavorare almeno 80 ore a settimana

Le condizioni di lavoro fanno ancora discutere.

Nel caso in cui non abbiate seguito il "caso" riguardante le condizioni di lavoro all'interno di Rockstar Games, tutto è iniziato da delle dichiarazioni travisate del co-fondatore, Dan Houser. Quelle parole sulle 100 ore di lavoro settimanali poi spiegate e chiarite hanno dato vita a una controversia che continua ancora oggi.

Al di là dei freddi numeri forniti da Rockstar North e delle dichiarazioni positive di un'attuale dipendente, oggi ci troviamo di fronte a delle testimonianze almeno in parte in linea con quelle di un ex dipendente di Rockstar Games, un ex dipendente che ha sottolineato la sensazione di avere una pistola puntata alla tempia sette giorni su sette.

Come promesso da Jason Schreier negli scorsi giorni, Kotaku ha pubblicato un report che cerca di raccogliere testimonianze di attuali ed ex dipendenti di Rockstar Games cercando di comprendere la cultura del lavoro della compagnia e le condizioni esplicite o implicite imposte agli sviluppatori. Come riportato da VG247.com, molti dipendenti sentivano di avere l'obbligo di lavorare per un minimo di 80 ore a settimana, di notte e nei weekend, che si trattasse della politica della software house o meno.

Molti parlano addirittura di uno "stato di paura". Paura di essere licenziati, di non soddisfare le aspettative, di essere rimproverati e molto altro. Certe persone erano motivate da questa sensazione mentre altre erano decisamente molto preoccupate.

Alcuni dipendenti (sia ex che attuali) rivelano di non condividere questa sensazione ma molto potrebbe dipendere dalla divisione di cui facevano parte e dal superiore con cui avevano a che fare. A quanto pare chi ha lavorato in diversi uffici ha evidenziato la sensazione di dover essere presenti il più possibile, pena il taglio di bonus o addirittura la perdita del lavoro.

Fa discutere anche una particolare politica di Rockstar Games confermata dal capo del dipartimento publishing, Jennifer Kolbe: non importa per quanto tempo tu abbia lavorato a un progetto, se lasci lo studio prima del lancio il tuo nome non verrà inserito nei crediti. Kolbe spiega la scelta sottolineando che Rockstar vuole che il team arrivi alla linea del traguardo.

Al di là di questi estratti vale sicuramente la pena di leggere il report completo pubblicato da Kotaku. Cosa pensate di queste nuove informazioni riguardanti le condizioni di lavoro all'interno di Rockstar Games?