Nonostante lo sciopero dei dipendenti, Riot Games si rifiuta di eliminare l'arbitrato forzato per le cause legali in corso
"Sappiamo che molti saranno contrariati da questa decisione" ha detto un portavoce.
Il produttore di League of Legends, Riot Games, continuerà ad insistere sull'arbitrato forzato nelle sue attuali cause legali, nonostante una drammatica protesta nel suo studio di Los Angeles avvenuta la scorsa settimana.
Come riportano i colleghi di Eurogamer, dopo lo sciopero di 150 dipendenti, Riot Games è rimasta ferma sulla sua scelta.
"Alla fine, date le complessità delle controversie in corso, non cambieremo la nostra decisione", ha detto un portavoce di Riot Games. "Sappiamo che non tutti sono d'accordo con questa decisione, ma sappiamo anche che tutti vogliono che Riot continui a migliorare".
Per i dipendenti si tratta di una vera e propria sconfitta. Molto spesso l'arbitrato forzato è stato criticato dai lavoratori in quanto obbliga i dipendenti a risolvere i problemi attraverso un arbitro consigliato dalla società e poiché le donne e le minoranze hanno maggiori probabilità di presentare cause di discriminazione e molestie, sono influenzate in modo sproporzionato da queste politiche.
"Non vogliamo essere messi a tacere, crediamo che ognuno di noi abbia il diritto di agire contro le violazioni dei diritti, mentre l'arbitrato forzato di per sé non è necessariamente negativo, ma quando si tratta di episodi di discriminazione e molestie, la scelta dovrebbe essere dettata dal nostro volere e non da una terza persona" hanno dichiarato i dipendenti.
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