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Scopriamo come funziona il PvP in The Division

Tra lavoro di squadra e tradimenti.

Dopo essere stato mostrato per la prima volta all'E3 2013, Tom Clancy's The Division ci ha catapultato in una credibile New York post-apocalittica di cui però, sappiamo ancora poco.

Oggi Sony ha deciso di svelare nuovi dettagli riguardo quella che viene chiamata la Zona Nera.

In pratica si tratta di una zona PvP nella quale i giocatori affrontano una serie di missioni in squadra, da soli oppure nei panni del doppiogiochista di turno che vuole assicurarsi tutti i tesori per sé.

Come spiegato dal produttore esecutivo Fred Rundqvist "la Zona Nera è un'area senza leggi, dove è possibile darsi al crimine, rubare gli oggetti altrui e potenzialmente tradire i propri compagni".

E continua: "Potrete scegliere se collaborare con gli altri giocatori o se affrontarli. The Division è un gioco basato sui progressi e gli oggetti trovati, quindi il motivo per combattere contro altri umani nella Zona Nera è rubare la loro preziosa attrezzatura. Facendolo però, ci si assume un bel rischio. Non appena si manifesta apertamente l'ostilità a un giocatore, si viene marcati come rinnegati e segnalati a tutti gli agenti della zona. Chi elimina un rinnegato ottiene punti esperienza aggiuntivi e può tenersi tutto quello che è stato rubato".

Insomma, dovrete valutare per bene le vostre possibilità e decidere se vale la pena rischiare, studiando i propri avversari e la forza della propria squadra.

Inoltre nel video game di Ubisoft non ci saranno le consuete classi o specialità: "Ci piace pensare a The Division come un gioco senza classi. Si sbloccano tratti e abilità mano a mano che si sale di livello ed è possibile specializzarsi in un ramo. Ovviamente è possibile anche seguire tutti i percorsi e mescolarli a piacimento".

Vi ricordiamo che Tom Clancy's The Division sarà disponibile dall'8 marzo 2016 su PC, PS4 e Xbox One.

Fonte: Blog PlayStation

Avatar di Tommaso Stio
Tommaso Stio: Scopre il mondo dei videogiochi grazie a Nintendo e, da quel momento, non lo abbandona più. Particolarmente legato a Super Mario e Crash, continua negli anni a videogiocare, muovendosi senza meta, tra grandi produzioni e caratteristici titoli indie.
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