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'Six Days In Fallujah non ha niente a che fare con il governo USA e non punta a reclutare'

Arriva la risposta dello studio in seguito ad alcune critiche.

Il controverso Six Day in Fallujah ha fatto parlare nuovamente di sé dopo che Victura e Highwire Games hanno annunciato il reboot nella giornata di ieri. In seguito, anche l'analista Daniel Ahmad si era dichiarato perplesso, in quanto questo gioco starebbe "giustificando i crimini di guerra in USA" oltre che ad essere una sorta di strumento di propaganda per reclutare persone.

Ora è proprio lo studio di sviluppo che in una pagina di FAQ ha dichiarato che il governo degli Stati Uniti non è coinvolto nello sviluppo e che non è stato creato con l'intenzione di reclutare. "I marines, i soldati e i civili iracheni che ci hanno aiutato hanno partecipato come privati ​​cittadini, e il gioco viene finanziato in modo indipendente", dice la pagina.

Sempre nelle FAQ, si afferma che una parte delle vendite di Six Days in Fallujah sarà donata a organizzazioni che aiutano i membri del servizio colpiti dalla guerra. "Il nostro focus sarà incentrato su coloro che ancora non riescono a ricevere aiuto dai canali tradizionali. Marines, soldati e civili che ci hanno aiutato a creare il gioco saranno profondamente coinvolti nella gestione di queste donazioni", dice la pagina.

Oltre a questo vengono svelati ulteriori dettagli a riguardo, come il fatto che i giocatori non vestiranno i panni solo di un marine: "Diversi paesi avevano forze in città, non tutte le quali sono state riconosciute pubblicamente. Inoltre, la campagna per giocatore singolo include alcune missioni stealth ad alta intensità in cui sarete un vcivile iracheno disarmato".

Il direttore creativo di Six Days in Fallujah, ed ex sviluppatore senior di Halo Jaime Griesemer, ha dichiarato su Twitter che vale la pena raccontare le storie di Six Days in Fallujah. Il suo commento è arrivato in risposta a un ex soldato su Twitter che ha detto di avere un disturbo da stress post-traumatico e non sarebbe stato in grado di giocare proprio a causa di questo trauma. "Vale la pena raccontare le storie e il nostro medium può raccontarle in un modo unico e potente. Anche se il realismo potrebbe essere troppo per qualcuno, incoraggiamo le persone ad essere cauti", ha detto Griesemer.

L'uscita di Six Days in Fallujah è prevista per la fine del 2021 per PS5, Xbox Series X/S e PC, oltre che per le console last-gen.

Fonte: Gamespot