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Appena il 17% dei giochi mostrati all'E3 2019 è considerabile non violento

La rappresentazione della violenza paga?

Che la rappresentazione della violenza sia uno dei pilastri dei videogiochi è praticamente innegabile dato che la maggior parte delle grandi produzioni e non di successo mostra dei contenuti che possono essere considerati più o meno violenti. Ma qual è effettivamente la percentuale di queste produzioni? Qual è il "peso" dei contenuti considerabili violenti e il peso di quelli etichettabili come non violenti?

Games Industry ha provato a rispondere almeno in parte a questo quesito con un'indagine che si concentra in particolare sui titoli mostrati durante l'E3 2019. Il risultato è tutto sommato piuttosto prevedibile: dei 239 giochi mostrati solo 41 (il 17%) possono essere considerati non violenti secondo dei criteri identificati dai nostri colleghi (il punto è quello di identificare quei giochi in cui la morte o la violenza non è una meccanica centrale dell'esperienza).

Un ulteriore approfondimento sui 41 giochi non violenti sottolinea come 17 (7% dei giochi totali e il 41% di quelli non violenti) derivi dai grandi publisher o dai produttori di console. In questi 17 rientrano anche i giochi di ID@Xbox o di iniziative come Square Enix Collective, ovvero quei casi in cui i grandi publisher sostengono dei progetti indipendenti.

Lo scopo dello studio è semplice: l'obiettivo non è condannare la violenza ma offrire semplicemente uno sguardo su quanto le pubblicazioni dell'industria facciano affidamento sulla stessa meccanica base: l'abilità di combattere e uccidere. I grandi publisher in particolare sembrano maggiormente "condizionati" da questo trend.

Ecco la percentuale di giochi non violenti mostrati durante gli eventi dei publisher più importanti:

  • EA: 33%
  • Ubisoft: 31%
  • Devolver: 28%
  • Microsoft: 24%
  • Bethesda: 8%
  • Nintendo: 7%
  • Square Enix: 5%

Curioso notare come Nintendo, software house spesso etichettata per bambini abbia mostrato così pochi giochi considerabili "non violenti".

Cosa pensate di questa indagine di Games Industry e dell'importanza della rappresentazione della violenza all'interno del nostro medium? È un limite dei videogiochi secondo voi?