Sony, Sega e Warner avrebbero evaso milioni di sterline di tasse in UK grazie a un incentivo per piccoli sviluppatori
Un escamotage rivelato da un nuovo report.
Sembra che una serie di grandi colossi dell'industria videoludica stia a tutti gli effetti sfruttando un incentivo pensato per le software house più piccole evadendo decine di milioni di sterline di tasse nel Regno Unito. Un fatto che è al centro di un interessante reportage pubblicato recentemente.
Pezzi da novanta come Sony, Sega e Warner avrebbero sfruttato il Video Games Tax Relief presente nel Regno Unito, un incentivo che permette agli sviluppatori più piccoli di richiedere il rimborso fino al 20% di una serie di costi in ambiti ben precisi. Il VGTR è stato lanciato anche per ricompensare gli sviluppatori di videogiochi che sostengono e diffondono l'arte e la cultura del Regno Unito. Un'iniziativa sicuramente lodevole se non fosse che buona parte del denaro starebbe finendo nelle mani di compagnie che di "piccolo" o di "britannico" non hanno quasi nulla.
Le cifre sono davvero notevoli dato che a quanto pare Sony avrebbe portato a casa quasi £30 milioni in sgravi fiscali con Sega a quota £20 milioni e Warner addirittura a £60 milioni. In tre mesi è il secondo caso di evasione di un grande colosso videoludico per il Regno Unito dato che nel mese di luglio avevamo riportato il caso di Rockstar Games.
Bisogna dire che a quanto pare la VGTR si sta rivelando cruciale per diversi piccoli sviluppatori anche se il reportage svela che la situazione sembrerebbe tutt'altro che perfetta. Quasi la metà di tutti gli sgravi fiscali sarebbero andati a quattro colossi con sede fuori dal Regno Unito, colossi che non realizzano di certo videogiochi con riferimenti particolari alla cultura britannica.
The Guardian sottolinea come l'indagine sugli effetti del Video Game Tax Relief riveli un paradosso non da poco: un'iniziativa pensata per favorire i piccoli sviluppatori del territorio si sta rivelando più remunerativa per delle grandissime compagnie che con il territorio hanno in definitiva poco da spartire.
Fonte: The Guardian