Space Jam: New Legends voleva ricreare una "esperienza da videogioco"
Obiettivo immersività per il regista.
Benvenuti a Space Jam! Il 23 settembre arriverà in sala Space Jam: New Legends, sequel del film cult con Michael Jordan che vede protagonista, questa volta, LeBron James. Il regista Malcolm D. Lee, in una recente intervista, ha spiegato di aver ricercato un effetto di immersività, per gli spettatori, simile a quello di certi videogiochi.
Come potete vedere dal trailer, a differenza del primo film, che mescolava attori in carne e ossa e personaggi dei Looney Tunes all'interno di un mondo spaziale fantastico, il nuovo episodio ci catapulta tra diverse ip Warner Bros. in un continuo gioco di rimandi, in maniera relativamente simile a Ready Player One.
"Per quanto mi riguarda, era qualcosa del tipo 'Ricreiamo un'esperienza da videogioco molto tecnica e divertente'" ha affermato il regista: "Volevo creare un'esperienza davvero immersiva, sai, come se fossimo davvero sugli spalti dei giochi in veste di spettatori".
Lee non ha dato indicazioni precise riguardo le sue fonti di ispirazione, ma effettivamente il cambio di passo rispetto al primo film (diretto da Joe Pytka nell'ormai lontano 1996) si nota. La sinossi ufficiale del film è la seguente: Quest'avventura di trasformazione è un frenetico mix di due mondi, che svela fino a che punto possano arrivare alcuni genitori per creare un legame con i propri figli. Quando LeBron e il suo giovane figlio Dom vengono intrappolati in uno spazio digitale da una malvagia Intelligenza Artificiale, LeBron farà di tutto per tornare a casa sani e salvi guidando Bugs, Lola Bunny e l'intera banda dei notoriamente indisciplinati Looney Tunes verso la vittoria, sul campo di gioco, contro i campioni digitalizzati dell'Intelligenza Artificiale: una super potente squadra di basket piena di professionisti all stars mai vista prima. Tunes contro Goons nella sfida con la posta in gioco più alta della sua vita, che ridefinirà il legame tra LeBron e suo figlio, mettendo in luce il potere di essere se stessi. Pronti all'azione, i Tunes sovvertono le convenzioni, sovraccaricando i loro talenti unici e sorprendendo anche "King" James con il loro modo di giocare.
Fonte: CB