Spector: "dobbiamo porre domande più complesse ai giocatori"
Il creatore di Deus Ex parla della narrazione e della libertà nei videogiochi.
Il creatore di Deus Ex e figura storica nell'industria videoludica (è stato anche producer del primo System Shock) Warren Spector non è mai stato uno sviluppatore con i peli sulla lingua e ha sempre espresso opinioni interessanti e nette sullo stato di salute di questo medium.
In attesa di scoprire cosa possiamo aspettarci da System Shock 3, progetto a cui sta collaborando, Spector è stato il protagonista di una lunga intervista pubblicata da Gamasutra.
Mentre per l'immediato futuro lo sviluppatore ripone particolare fiducia in Prey di Arkane Studios, il papà di Deus Ex è convinto che a livello di storytelling e libertà sia necessario lavorare non poco per migliorare la situazione attuale. Le prime parole che riportiamo si concentrano su una certa piattezza nelle meccaniche di parecchi giochi.
"Mi piacerebbe vedere gettare a mare per sempre le classi e le statistiche del personaggio: forza, intelligenza, saggezza, destrezza, carisma...voglio dire non abbiamo bisogno di quella roba. Sarebbe bello allontanarsi da quelle cose. Anche i contenuti però, guardate al contenuto dei giochi, molti se non tutti i videogiochi si ispirano direttamente a D&D o Traveller e potremmo fare molto di più".
Le critiche di Spector si concentrano anche sul modo in cui le storie vengono raccontate.
"Abbiamo bisogno di porre domande più importanti ai giocatir e alcun persone lo stanno facendo. Mass Effect chiede ai giocatori di pensare a certi argomenti, BioShock anche. La chiave per me non era rispondere alle domande...penso che l'idea di porre domande, avere dialoghi con i giocatori sia molto più interessante rispetto a dire semplicemente 'ecco la mia storia. Ecco cosa penso di questo argomento'. Questo approccio è molto meno interessante".
Speriamo che System Shock 3 sappia stupirci sotto questi aspetti. Cosa pensate delle parole di Spector?