SpellTower+ è il puzzle game in cui le meccaniche di gioco vengono modificate in tempo reale dai giocatori
Potere al feedback.
Tutti i videogiochi hanno delle regole da rispettare, che possono sì essere cambiate leggermente ad ogni aggiornamento, ma rimangono comunque impresse nel gameplay senza che il giocatore possa farci niente. E se invece si potessero sfidare queste meccaniche in tempo reale?
E' quello che succede a SpellTower +, una riedizione del 2020 potenziata del classico gioco di parole. Come nel gioco per cellulare originale, bisogna scrivere le parole trascinando il dito e formando così delle lettere. Più lunga è la parola e più alto è il punteggio. I moltiplicatori possono aumentare i punteggi, ma bisogna avere attenzione, poiché mettere insieme parole a volte può far cadere la torre lasciandovi così con meno blocchi. Ovviamente ogni puzzle game di parole che si rispetti ha al suo interno un vocabolario con voci preimpostate che potrebbe quindi non includere la parola che avete pensato.
Tuttavia in questo gioco il vocabolario viene costantemente aggiornato in tempo reale dal suo creatore. Se una parola non viene accettata nel gioco avete la possibilità di inoltrare un reclamo; il creatore in seguito cercherà quella parola e deciderà se inserirla o meno. Le parole che non vengono prese in considerazione dallo sviluppatore, Zach Gage, sono ad esempio le abbreviazioni, i nomi ed i luoghi; sono consentiti invece parole gergali, purché non siano volgari.
Gage il mese scorso ha affermato di aver negato 17.000 parole, mentre 1.600 sono state accettate dal sistema. Di questi, Gage ha esaminato manualmente circa 3.000 richieste, il resto è gestito da un sistema automatizzato. "Posso fare circa 800 recensioni di parole all'ora, ma è estenuante", ha affermato. Tuttavia, aggiunge, passare manualmente attraverso le Sfide lo aiuta a sviluppare modi migliori per migliorare il suo sistema automatizzato, che a lungo andare ridurrà il tempo che dovrà dedicare a riflettere su nuove parole. "Ho ancora avuto a che fare con alcune persone arrabbiate che scrivono parole in modo errato", ricorda Gage. "È piuttosto imbarazzante dire a qualcuno che ti ha scritto con rabbia che una parola è sbagliata semplicemente perché scritta male".
Fonte: Polygon