Spencer: "la clausola di parità non è più in vigore"
Il capo della divisione Xbox parla del rapporto con gli sviluppatori indie.
Se i titoli indie si sono concentrati (almeno all'inizio di questa generazione di console) soprattutto su PS4 il motivo va ricercato nella tanto discussa clausola di parità.
Phil Spencer ha parlato di questa clausola e del rapporto con gli sviluppatori indipendenti nel corso di una lunga intervista con GamesRadar, rivelando che quest'ultima, a quanto pare, non sarebbe più in vigore.
"Penso che la clausola di parità sia morta. C'è questa idea che viene chiamata clausola di parità ma in realtà non c'è alcuna clausola. Negli ultimi quattro o cinque mesi siamo stati molto chiari e trasparenti riguardo al nostro modo di lavorare. Se c'è uno sviluppatore che sta creando un gioco e non è in grado di farlo per entrambe le piattaforme non c'è problema, accettiamo release scaglionate. Lo abbiamo fatto in passato e lavoreremo con loro su questo.
"Se un'altra piattaforma dovesse stringere un accordo per la creazione di una versione esclusiva non permettendo alla software house di pubblicare su altre piattaforme per un anno quando il gioco uscirà un anno dopo lavoriamo insieme per rendere il gioco speciale in qualche modo. Le persone si lamentano di questo ma se hai fatto un accordo con un'altra compagnia e sei stato pagato sono felice e possiamo stingere lo stesso tipo di accordo. Sarà meglio per te in realtà dato che le persone non vogliono lo stesso gioco vecchio di un anno ma vogliono qualcosa di nuovo".
Cosa pensate delle dichiarazioni di Spencer e della politica di Microsoft?