Nuovo caso microtransazioni: Star Wars Battlefront II a rischio pay-to-win?
Loot box e Star Cards che fanno discutere.
C'è poco da fare, le microtransazioni sono l'argomento del momento quando si parla di produzioni AAA. Gli sviluppatori stanno puntando con sempre maggiore decisione su questo tipo di feature e alcuni giocatori sembrano ormai arrivati a un punto di rottura. Mentre si tiene d'occhio Call of Duty: WWII e dopo il caso Forza Motorsport 7, ora è il momento di Star Wars Battlefront II.
È GameRevolution a concentrarsi sul titolo DICE e in particolare sulla presenza di quelli che sono a tutti gli effetti dei loot box pagabili anche con denaro reale (oltre alla valuta in game) che garantiscono ai giocatori Star Cards, crediti o oggetti per il crafting. I loot box sono una prassi ormai da parecchio tempo ma giochi come Overwatch seguono una strada che vuole evitare qualsiasi forma di pay-to-win: proporre solo oggetti cosmetici, opzionali e senza impatto sul gameplay.
Nel caso del titolo Blizzard chi paga non ha alcun vantaggio ma è così anche in Star Wars Battlefront II? Purtroppo no. Il problema principale è legato alle Star Cards. Si tratta di oggetti da equipaggiare che sono in grado di alterare certe abilità come per esempio aumentare il danno o diminuire i cooldown. Queste Star Cards sono suddivise in livelli di rarità da comune a leggendarie. Per rendere più potente una carta già posseduta è sufficiente trovare un doppione oppure sfruttare il materiale per il crafting.
Il drop delle carte è totalmente casuale e per quanto i loot box siano relativamente poco costosi in termini di valuta in game, la preoccupazione c'è eccome. Chi è disposto a spendere denaro reale si troverà, d'altronde, con maggiori opportunità di ottenere Star Cards migliori o comunque più oggetti per il crafting in grado di migliorare quelle già possedute.
L'impatto finale è tutto da vedere ma chi paga con denaro reale sembrerebbe avere dei vantaggi effettivi e inevitabili. Cosa ne pensate?