Star Wars Jedi Fallen Order: LucasFilm aveva inizialmente proibito l'uso della parola "Jedi"
I grandi "no" delle alte sfere.
Durante il D.I.C.E. Summit a Las Vegas, avuto luogo la scorsa settimana, il director di Respawn Entertainment, Stig Asmussen, si è concesso ad un'intervista con IGN, legata a Star Wars Jedi: Fallen Order, il popolare titolo RPG che ha conquistato il pubblico e la critica (e perfino i vertici di Electronic Arts).
Durante la chiacchierata, Asmussen ha avuto modo di parlare delle origini del titolo, dal suo concept iniziale fino al termine dello sviluppo, svelando anche alcuni interessanti retroscena, compresi alcuni parecchio surreali.
Innanzitutto, è stato svelato che Respawn era già al lavoro per sviluppare un action-adventure in terza persona e che solo in seguito, EA ha chiesto loro di realizzare un titolo Star Wars, scegliendo così di unire il progetto in corso con la nuova licenza ottenuta. Il progetto originale, di cui non resta più alcuna traccia, aveva già tutte le fondamenta di gameplay di quello che poi sarebbe diventato Fallen Order.
"Sapevamo che avremmo dovuto creare un action adventure in terza persona, tuttavia ci è sembrato rispettoso fare un piccolo reset e pensare ad altre cose. Avevamo pensato a creare un titolo podracing o starshooter, qualcosa che il team non era pronto a fare all'epoca. Alla fine, siamo tornati al progetto iniziale, che aveav già tutti i pilastri pronti per quello che è Jedi: Fallen Order.".
Non è un mistero che Jedi: Fallen Order si è ispirato a giochi come Dark Souls per alcune meccaniche di gameplay e per la difficoltà elevata. Asmussen ha commentato anche questo dettaglio, svelando che sono serviti parecchi test con i gruppi focus, per finalizzare il livello di difficoltà:
"Non volevamo lasciare nessuno in disparte, per questo abbiamo fatto affidamento sul focus testing. Una delle prime cose che abbiamo controllato con un focus group è stata quella che chiamiamo 'combat gauntlet', dove ci sono orde e orde di nemici. Alcune persone l'hanno amato. Quella era probabilmente la seconda difficoltà più ardua del gioco. Tuttavia, dopo alcuni test con un focus group dall'audience più ampia, abbiamo visto che consideravano il titolo fin troppo punitivo. A quel punto abbiamo deciso di ricalibrare i livelli di difficoltà e aggiungere la modalità storia.".
Il retroscena più importante e, sicuramente, più bizzarro, è sicuramente quello legato al nome. Sapevate che Star Wars Jedi: Fallen Order ha rischiato di non includere i Jedi? Asmussen racconta che LucasFilm, inizialmente, non voleva che Respawn usasse la parola Jedi e nemmeno che fossero nominati nel gioco. Questo perché i responsabili di Star Wars non vedevano di buon occhio l'ambientazione temporale del gioco, fissata cronologicamente dopo lo storico sterminio dell'ordine Jedi.
In aggiunta a questo, i dirigenti di LucasFilm volevano che Respawn sviluppasse uno sparatutto in prima persona, stile Titanfall, invece che un action-RPG in terza. Dopo qualche botta e risposta, i dirigenti consentirono lo sviluppo del titolo, ma l'uso della parola Jedi era ancora proibita: per quel motivo, nelle fasi iniziali di creazione di Fallen Order, i Jedi erano chiamati semplicemente "utilizzatori della Forza". Fortunatamente, dopo un po' di tempo, LucasFilm cedette anche da quel punto di vista e i risultati (positivi) sono sotto gli occhi di tutti.
Che dire? Per fortuna i mandati delle alte sfere non sono riusciti a rovinare Star Wars: Jedi Fallen Order e Respawn può continuare a godere di un buon titolo di successo. Cosa ne pensate? Secondo voi Fallen Order avrebbe perso parte del suo fascino senza la parola "Jedi", oppure come FPS?
Fonte: Kotaku