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Stuart Black parla dell'addio a City Interactive e Codemasters

Con uno sguardo alle ambizioni future da indie.

Dopo lo sviluppo dell'acclamato Black per PS2 e Xbox, il designer Stuart Black non è riuscito a far emergere il proprio talento, passando dal discusso Bodycount realizzato per Codemasters all'Enemy Front di City Interactive, che non è ancora arrivato nei negozi e non porterà la sua firma.

Ma quali sono i motivi dietro l'addio all'editore dello shooter basato sulla Seconda Guerra Mondiale?

"Non ho una risposta", ha spiegato Black a GamesIndustry International. "Nessuno mi ha mai detto di problemi con il modo in cui lavoravo, con la qualità del lavoro che stavamo facendo. Al contrario, tutti ne erano molto felici".

Il publisher gli ha comunque notificato il licenziamento al termine di un press tour per Enemy Front.

Le cose non andarono meglio con Codemasters:

"Quando mi sono unito al loro team non avrei dovuto lavorare a Bodycount, bensì a un gioco open world incentrato sulla polizia. Ho fatto un anno e mezzo di pre-produzione prima che il gioco diventasse troppo ambizioso".

A quel punto gli è stato chiesto di realizzare il mediocre shooter che tutti conosciamo, e "non era l'ambizione della mia vita fare un altro sparatutto dopo Black, ma era qualcosa che avremmo potuto fare in maniera relativamente facile".

Ora Black sta iniziando a lavorare da indipendente a Guildford, nel Regno Unito.

"È più un'attività freelance che uno studio. Sono aperto a lavorare con chiunque, developer e publisher, non solo come un 'impiegato' ma anche dove i diritti creativi vengono automaticamente attribuiti ai dipendenti".