Un videogioco come aiuto contro la schizofrenia? Uno studio tutto da scoprire
Una delle qualità del nostro medium preferito.
Negli anni si è parlato con una certa insistenza dei possibili effetti negativi dei videogiochi ma allo stesso tempo c'è anche stato spazio per degli studi che hanno dimostrato come il nostro medium preferito possa aiutare non poco di fronte a certe patologie o a certe situazioni problematiche. Lo studio di cui vi parliamo oggi rientra sicuramente in questo secondo gruppo.
Come riportato da Rock Paper Shotgun, i ricercatori del King's College London's Institute of Psychiatry, Psychology & Neuroscience e della University of Roehampton hanno scoperto che i pazienti affetti da schizofrenia possono imparare a controllare la parte del loro cervello legata alle allucinazioni verbali giocando a un videogioco. Lo studio è indubbiamente molto piccolo e limitato a causa dei pochissimi partecipanti ma i risultati sono sicuramente interessanti.
Mentre connessi a uno scanner MRI ai partecipanti veniva mostrato un razzo che rispondeva a dei cambiamenti nella regione del linguaggio sensitivo del cervello. Quasi tutti i dodici partecipanti sono riusciti a far atterrare in sicurezza il razzo utilizzando le proprie strategie mentali e il feedback del gioco per gestire le allucinazioni verbali. La tecnica che hanno utilizzato è un esempio di neurofeedback, in cui ai pazienti viene mostrato un feedback positivo o negativo che corrisponde alle loro onde cerebrali.
Senza nessuna istruzione precisa i partecipanti hanno sviluppato le proprie personalissime strategie e dopo quattro sessioni hanno iniziato a essere in grado di ridurre l'attività neurale nella regione del linguaggio sensitivo del cervello senza l'utilizzo del gioco. Questi partecipanti sono affetti da allucinazioni verbali quotidianamente e le medicine non li stanno aiutando in alcun modo quindi, per quanto limitato (il numero di partecipanti è bassissimo e manca un gruppo di controllo), lo studio ha sicuramente destato un certo ottimismo tra i ricercatori.
Si tratta solo di uno studio pilota ma i risultati sono sicuramente interessanti. Cosa ne pensate?