Suicide Squad: Kill The Justice League, una ex-autrice chiede la rimozione dai crediti dopo le accuse di molestie
Si riaccende la controversia.
Dopo aver stregato il mondo con i suoi videogiochi di Batman, Rocksteady è pronta per qualcosa di leggermente diverso: un nuovo titolo, probabilmente per next-gen, dedicato alla Suicide Squad e alla Justice League. Il gioco verrà rivelato solo fra qualche giorno, durante l'evento DC FanDome, quindi manca davvero poco.
Sfortunatamente, in questi ultimi giorni, Rocksteady è stata al centro dell'attenzione mediatica non tanto per il nuovo progetto in cantiere, quanto per delle presunte rivelazioni sul trattamento dei propri impiegati. Una lettera del 2018, firmata da un gruppo di donne che lavorano nel team di sviluppo e destinata agli uffici interni HR, recentemente scoperta da The Guardian, avrebbe svelato svariati atti di sessismo e abusi dilaganti e di come la compagnia non avrebbe fatto nulla di concreto per combattere il fenomeno, se non il minimo indispensabile, per poi dimenticarsene del tutto.
Ora, per dare manforte a queste dichiarazioni, è intervenuta Kim MacAskill, ex-autrice di Rocksteady e colei che ha scritto la lettera in questione, in un lungo video pubblicato su Youtube. MacAskill ha voluto confermare nuovamente tutto quello che è stato scritto nella lettera, dove venivano raccontati i numerosi abusi sessuali che le ragazze del team di sviluppo subivano di continuo:
"Ho scritto quella lettera perché avevo scoperto del sessismo con un particolare individuo, tutt'ora nella compagnia. Avevo visto una ragazza piangere in bagno perché un uomo, nonostante gli ripetesse di non farlo, continuava a toccarla ripetutamente, inviandole messaggi la sera e, quando era ubriaco, iniziava ad inventare delle storie sul portarsela a letto con gli altri colleghi.".
La donna sospetta che sia stato proprio l'aver denunciato i suoi colleghi in una lettera a costarle il lavoro, dato che venne licenziata un anno dopo, nel 2019.
Ora che la questione è tornata alla luce, l'autrice ha chiesto di avere il proprio nome rimosso dai crediti di gioco di Suicide Squad, sostenendo che non vuole essere più associata al gioco o alla compagnia.
Rocksteady non ha risposto al video di MacAskill direttamente, ma ha voluto condividere online una lettera, scritta da alcune delle donne di Rocksteady che originalmente avevano firmato la denuncia del 2018, nel quale viene spiegato il loro attuale punto di vista. Sebbene confermando gli avvenimenti di due anni fa, la compagnia si sarebbe attivata prontamente per risolvere il problema, non limitandosi al minimo indispensabile.
In sintesi, ritengono che la denuncia recentemente venuta alla luce non rispecchi completamente la realtà e le opinioni delle dirette interessate, escludendo l'originale autrice.
La questione è sicuramente spinosa e non sarà dimenticata tanto facilmente, specialmente in questo clima di denunce e confessioni che sta colpendo l'industria videoludica.
Fonte: Gamingbolt