Le "spese ricorrenti dei consumatori" al centro del futuro di Take-Two: focus sulle microtransazioni
Più importanti delle classiche unità vendute.
Il tema delle microtransazioni è ormai ricorrente da diverse settimane. C'è chi si espone dicendo chiaramente no e sfruttando almeno in parte l'attuale odio nei confronti di questo modello di business e chi invece sottolinea come ci sia in un certo senso bisogno di questo tipo di entrate per poter sopravvivere, almeno in ambito AAA.
Le microtransazioni non spariranno di certo nel breve periodo ma la speranza è ovviamente che non si rivelino troppo invasive per i giocatori che decidono di non utilizzarle. In attesa di scoprire come verranno sfruttate, Take-Two conferma che questo tipo di entrate sarà un punto focale del futuro della compagnia. Non si fa un chiaro riferimento alle microtransazioni ma parlare di "spese ricorrenti dei consumatori" è, come sottolineato da Gamasutra, sostanzialmente la stessa cosa. Ecco le parole del CEO, Strauss Zelnick.
"Una volta questo business era una grande e massiccia opportunità per intrattenere per decine o forse centinaia di ore. Ora questo si è trasformato in coinvolgimento continuo. Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. Ti innamori di questi titoli e diventano parte della tua vita quotidiana. Abbiamo detto che puntiamo ad avere delle opportunità per motivare delle spese ricorrenti dei giocatori in ogni titolo che pubblichiamo. Potrebbe non essere sempre un modello online, probabilmente non sarà sempre qualcosa legato a una valuta virtuale ma ci sarà una qualche capacità di coinvolgimento in maniera continuativa con i nostri titoli anche dopo la pubblicazione. È un grande cambiamento nel nostro business dato che la spesa ricorrente dei consumatori ha rappresentato il 42% delle nostre vendite nette nell'ultimo trimestre".
I numeri parlano chiaro: le spese ricorrenti dei giocatori sono fondamentali per un colosso come Take-Two e probabilmente anche per molte altre compagnie di rilievo. Cosa pensate delle parole di Zelnick?