The Callisto Protocol il successore spirituale di Dead Space? Ci sarebbero già dei punti in comune
Il ritorno degli ologrammi.
Uno dei reveal più importanti dei Game Awards 2020 è stato sicuramente quello di The Callisto Protocol, un nuovo survival horror sci-fi, creato da Striking Distance, un team di veterani dell'industria che ha portato nelle nostre case la serie di Dead Space.
L'uscita del gioco è prevista per il 2022, quindi c'è ancora molto da attendere: nel frattempo, il teaser trailer pubblicato giorni fa rappresenta una grande fonte di indizi per speculare sui temi e sulla direzione di The Callisto Protocol.
Un dettaglio in particolare ci lascia supporre che il titolo potrebbe essere a tutti gli effetti un sequel spirituale di Dead Space, ereditandone alcune feature e "marchi di fabbrica".
In un'intervista con il chief development officer di Striking Distance, Steve Papoutsis, PCGamers ha evidenziato il suddetto dettaglio: nel teaser trailer, che vi riproponiamo in fondo alla notizia, c'è uno sfortunato prigioniero che possiede un dispositivo sulla nuca, il quale proietta un indicatore verde suddiviso in tacche.
L'ipotesi più gettonata è che si tratti dell'indicatore di salute che troveremo, in futuro, addosso al protagonista di The Callisto Protocol. Avrebbe senso: il titolo sarà un survival horror in terza persona, quindi il retro del personaggio che controlleremo sarà ciò che vedremo per la maggior parte del tempo.
Inoltre, nel caso ve lo foste scordato, questo era più o meno lo stesso principio con cui si controllava la salute del protagonista di Dead Space: un indicatore posto sulla schiena, a mo' di colonna vertebrale, che indicava la vita di Isaac. Possibile che questo stesso principio sia stato ripescato per The Callisto Protocol?
Papoutsis non ha voluto rispondere direttamente a questa teoria dell'intervistatore, limitandosi a delle semplici congratulazioni:
"Osservazione interessante. Non posso scendere nei dettagli a riguardo, ma hai avuto occhio.". Una velata ammissione?
In Dead Space c'era un uso massiccio di ologrammi e di indicatori "integrati" nella realtà del gioco: invece di avere barre e indicatori in un HUD a schermo, tutti i valori importanti come salute, indicatore di stasi e altre abilità, erano visibili sul corpo del protagonista.
Inventario, cartelli e dettagli sugli oggetti in nostro possesso, allo stesso modo, erano visibili attraverso ologrammi che dovevamo proiettare, senza mettere in pausa il gioco. Tutto questo aggiungeva un livello di immersione e realismo tale da contribuire enormemente all'atmosfera del titolo Visceral. Sarà lo stesso anche per The Callisto Protocol?
Cosa ne pensate di questo nuovo survival horror? Avete delle aspettative elevate per il titolo di Striking Distance?
Fonte: PCGamer