The Last of Us: Part II sarà "più intimo e piccolo" rispetto ad Uncharted
Neil Druckmann parla di un approccio diverso ai due franchise.
Da ormai alcuni anni i ragazzi di Naughty Dog si stanno muovendo con ottimi risultati tra l'universo di Uncharted e quello di The Last of Us, da Nathan Drake ad Ellie e Joel. Due progetti che hanno dei punti di contatto ma che per moltissime ragioni sono decisamente diversi.
Il setting e il tono delle due produzioni sono probabilmente gli elementi più distintivi ma Neil Druckmann ci tiene a evidenziare un approccio alla base di The Last of Us: Part II decisamente diverso rispetto a quanto visto in Uncharted. Il game director ne ha discusso in un'intervista pubblicata da Buzzfeed. A una domanda riguardante il passaggio senza soluzione di continuità tra uno scontro a fuoco e uno corpo a corpo con un nemico al di sopra di Ellie mostrato all'interno della demo E3 2018 di The Last of Us: Part II, Druckmann ha dichiarato:
"Oh, capisco a cosa ti riferisci. Quello è qualcosa che abbiamo iniziato con il primo gioco. Con Uncharted molto di ciò che viene mostrato è pomposo e puro spettacolo ma alla base dell'approccio a The Last of Us in quanto franchise è cercare di renderlo più intimo e piccolo possibile. Quella situazione di aggressione è come un piccola scena che mostra qualcuno sopra al giocatore, si sente la disperazione del tuo personaggio che cerca il modo per combattere e liberarsi. Vogliamo rendere tutto questo il più possibile senza soluzione di continuità con tutto il gameplay più sistemico che circonda quei particolari momenti".
Il tono decisamente diverso rispetto ad Uncharted sarà assolutamente parte di The Last of Us: Part II. Cosa pensate delle parole di Druckmann? Apprezzate maggiormente lo stile delle avventure di Nathan Drake o quello proposto in The Last of Us?