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The Last of Us Parte II non avrà una demo giocabile: Neil Druckmann ci spiega il perché

Niente da fare.

Sony e Naughty Dog hanno deciso, a malincuore, di rinviare a data da destinarsi il lancio di The Last of Us Parte 2, previsto per la fine di maggio, a seguito di alcuni importanti problemi logistici causati dall'epidemia da COVID-19. Questo, per assicurarsi che il lancio del gioco sia garantito in modo uniforme in tutto il mondo.

A seguito di questo annuncio, sono stati in molti a chiedere agli sviluppatori il lancio di una demo, come sorta di "contentino" per tutti i giocatori che dovranno aspettare chissà quanto prima di vivere la nuova avventura di Ellie. Purtroppo, come molti avevano già ipotizzato, questo si è rivelato un desiderio impossibile da soddisfare e Neil Druckmann, director del gioco, ha voluto spiegare bene il perché.

In un'intervista pubblicata sul podcast PlayStation Blogcast egli ha dichiarato:

"Si, è divertente. Sto ricevendo un sacco di richieste per una demo, ma credo sia perché le persone non capiscono. È diverso avere una demo per un gioco destinata ad una convention o una conferenza stampa, dove hai persone di Naughty Dog ad osservare per assicurarsi che tutto vada per il meglio. Essenzialmente, potevamo...quando abbiamo avuto la demo per la stampa, avevamo l'intero gioco su disco e abbiamo tagliato un pezzo specifico del gioco in modo che le persone potessero giocarlo, ma ovviamente non possiamo fare questo quando deve essere pubblicato sul PSN. Devono esserci più accortezze. Bisognerebbe realizzare qualcosa da zero ed è un lavoro mastodontico, qualcosa che non vogliamo far passare al nostro team. Preferiamo che si concentrino ad apportare i tocchi finali al gioco completo e poi distribuire quello alle persone.".

Inoltre, aggiunge Druckmann, la demo giocata all'ultimo evento stampa appartiene ad una build obsoleta di The Last of Us Parte II, quindi non rispecchierebbe la qualità del gioco finale.

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Il director ci ricorda che ormai il titolo è completo e che la scelta del posticipo ha deluso tutti, perfino gli stessi sviluppatori. Sfortunatamente, la situazione globale è questa e non si può fare altrimenti.

Cosa ne pensate?

Fonte: GameReactor