Torna a Roma la Global Game Jam
Il più grande hackaton mondiale dedicato allo sviluppo di videogames si terrà da domani, venerdì 26, fino a domenica 28 gennaio.
Programmatori, grafici, designer, musicisti e sviluppatori di nuovo insieme per sviluppare un videogioco in sole 48 ore. E' la Global Game Jam, il più grande hackaton mondiale dedicato allo sviluppo di videogames che si terrà da domani, venerdì 26, fino a domenica 28 gennaio nelle principali città di più di 95 Paesi del mondo, tra cui Roma.
La Jam romana - organizzata da Codemotion e il suo nuovo brand new Game, con il sostegno dell'Accademia Italiana Videogiochi (AIV), il primo istituto italiano di alta formazione nel settore videoludico - si terrà presso i locali di Luiss Enlabs all'interno della Stazione Termini di Roma dove i partecipanti avranno la possibilità di sviluppare la propria creatività, esprimersi e condividere esperienze attraverso il linguaggio universale dei videogiochi. Nella sua ultima edizione, nel gennaio 2017, la Global Game Jam ha coinvolto 700 città di circa 95 paesi, con lo sviluppo di oltre 7.000 videogiochi in un solo fine settimana.
"La Global Game Jam è uno degli eventi più importanti a livello mondiale fra gli sviluppatori di videogiochi perchè stimola la creatività e il team building", ha detto Luca De Dominicis, fondatore dell'Accademia Italiana Videogiochi di Roma. "AIV - continua De Dominicis - è orgogliosa di sostenere per il secondo anno consecutivo questo appuntamento che offre, ai nostri studenti, un'esperienza unica dal punto di vista sia umano che professionale. La collaborazione con Codemotion è fondamentale per la creazione di una rete di sviluppatori sempre più ampia e per l'organizzazione di eventi a livello internazionale."
"Sono molto felice del fatto che AIV abbia riconfermato il suo appoggio alla sede romana della GGJ organizzata da Codemotion per la settima volta" ha detto Andrea Ferlito, CTO Codemotion, il cui brand new Game è nato nel 2017 con l'obiettivo di contribuire al Game Development a 360°. "E' un segnale molto importante - ha aggiunto - per un evento assolutamente non commerciale ma utilissimo per la community di sviluppatori di videogiochi romani e non. Utile per diffondere la cultura del videogioco, utile per iniziare a capire, con tutti i limiti del caso, come potrebbe figurarsi una futura professione, utile per sentirsi liberi di sperimentare senza limitazioni. E perché no, anche utile per i professionisti che testano nuove idee che porteranno sul mercato, come è successo a MorbidWare con Ray BIbbia e a Yonder con Red Rope e Circle of Sumo".