Intel regola l'odio online con Bleep. La rete se la ride ma la compagnia risponde
C'è qualche perplessità.
Intel, in collaborazione con Spirit AI, sta sviluppando un programma chiamato Bleep, un software dotato di AI che può censurare la tossicità in tempo reale durante le chat vocali.
Fedele al suo nome, il software "bleepa" il linguaggio offensivo, siano esse frasi razziste, misogine, volgarità e simili.
Bleep è ancora in fase beta e non è stato ancora perfezionato, ma le sue capacità sono state mostrate durante un evento speciale Intel. Nella presentazione, il vice-presidente e general manager Roger Chandler ha espresso i desideri della compagnia di rendere il PC una piattaforma gaming più accogliente e pulita.
"In tutto il mondo, i giocatori hanno espresso parecchia preoccupazione sull'aumento della tossicità online. Il 22% dei giocatori hanno rinunciato a giocare a determinati titoli proprio a causa di queste esperienze negative.".
Sulla carta, Bleep sembra un prodotto utile e quasi necessario nel panorama gaming odierno. Purtroppo, non solo il software è ancora lontano dalla sua pubblicazione, ma alcuni nuovi dettagli diffusi in questi giorni lo hanno già reso oggetto di perplessità e scherno.
Uno screenshot preso dalla sopracitata presentazione Intel, mostra come il programma sia dotato di uno slider della censura, con il quale definire la potenza di blocco di Bleep e scegliere se censurare tutta, parte o nessuna di determinate categorie di tossicità, come razzismo, xenofobia e misoginia, nonché un'opzione dedicata alla "parola con la N".
Tutto ciò ha scatenato l'umorismo del popolo della rete, secondo cui uno, grazie a Bleep, può scegliere di essere tranquillamente misogino, ma non razzista, oppure di accettare senza problemi gli insulti razziali...fino ad un certo punto.
Intel ha dichiarato, in una chiacchierata con Polygon, che tali opzioni sono presenti per dare pieno controllo del filtro agli utenti:
"Se avete attivato il filtro delle profanità e qualcuno dice 'fudge' (al posto di f**k) e la parola viene clippata male dal suo microfono, avere il filtro attivo al massimo censurerebbe quella parola.".
In ogni caso, Intel ha ribadito che il software è ancora in beta e che molte cose, filtri inclusi, possono cambiare. Di certo, il fatto che a qualcuno possa andare a genio un certo tipo di profanità e non altre, è qualcosa che molti utenti non stanno esitando a prendere in giro, come dimostrano certe reazioni:
Il concetto di Bleep è sicuramente interessante e sarebbe utile vederlo applicato durante le sessioni multiplayer più intense, magari anche tarato per le diverse lingue. Sarà questo il futuro del gioco online, dato che i giocatori non sono in grado di tenere a freno la lingua per conto proprio?
Fonte: Polygon