Twtich banna lo streamer di Fortnite RaulZito accusato di pedofilia e stupro
Ci sono volute due settimane ma il ban è arrivato.
Lo streamer di Twitch brasiliano, RaulZito, vero nome Raulino de Oliveira Maciel, è stato recentemente arrestato con la pesante accusa di molestie su minori, tuttavia Twitch ha atteso diverse settimane prima di agire e bannarlo dalla piattaforma, cosa che ha indispettito non poche persone.
RaulZito era noto per i suoi stream di Fortnite e per la realizzazione di video con giovani attori. La sua popolarità, tuttavia, ha subito un brusco stop quando, il 27 luglio scorso, è stato fermato dalla polizia di Rio de Janeiro con l'accusa di "stupro dei vulnerabili".
Inizialmente, la polizia non aveva rivelato l'identità di RaulZito, sostenendo solo di aver arrestato uno "youtuber" per "molestie su attori minorenni di film, tv e teatro".
Nonostante questo, il video originale dell'arresto, ottenuto dal sito brasiliano G1, mostra la polizia mentre trattiene una persona con capelli blu e barba rosa, il tratto distintivo di RaulZito. Il fatto che, sempre il 27 luglio, il network SBT Games, aveva annunciato la fine del rapporto di lavoro con lo streamer, costituiva una prova ancor più solida.
In merito alle accuse di molestie, secondo le indagini svolte dalle forze dell'ordine, l'accusato avrebbe usato il suo account Instagram per cercare i giovani talenti e, alla luce della propria fama, promettergli del lavoro.
Non sappiamo quante siano state le vittime di questa trappola, ma il report della polizia menziona due bambini di età compresa fra i 10 e i 14 anni fra quelle note.
Nonostante la vicenda sia incredibilmente triste e disgustosa, c'è un piccolo dettaglio extra che sta scatenando la rabbia della comunità online: il fatto che Twitch abbia atteso diverse settimane, prima di bannare RaulZito dalla propria piattaforma.
Questo significa che, dal momento del suo arresto ad oggi, RaulZito poteva continuare a guadagnare, fra donazioni e abbonamenti, senza che i suoi followers sapessero cos'era veramente successo.
L'arresto dello streamer era noto e documentato e perfino il suo network ha agito tempestivamente per rimuovere ogni legame: come mai Twitch ha atteso fino a metà agosto?
Da tempo gli streamer denunciano il divario di trattamento che esiste fra i content creator più famosi e quelli meno popolari: quest'ultimi vengono quasi sempre puniti con rapidità e senza tante chiacchiere, mentre gli influencer popolari possono beccarsi al massimo uno schiaffo sui polsi e poi tornare in attività dopo una piccola sospensione.
Secondo voi come doveva agire Twitch? Ban immediato, oppure ha fatto bene ad attendere un po'?
Fonte: Kotaku