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Ubisoft colpita da pesanti accuse di molestie e stupri: la risposta ufficiale della compagnia

"Abbiamo iniziato delle attente indagini. Dobbiamo fare meglio di così".

Sono settimane particolari per l'industria videoludica e per diversi settori dell'intrattenimento. Settimane particolari perché il movimento #metoo che finora aveva interessato soprattutto cinema e televisione sembra ormai essersi espanso verso altri settori con tutta la sua potenza dirompente e con tutti i pregi e difetti che si porta appresso.

Una delle compagnie colpite da pesanti accuse di stupri, molestie sessuali e comportamenti inadeguati è Ubisoft. Un paio di giorni fa vi abbiamo parlato di questa serie di accuse e oggi torniamo sull'argomento per riportare la risposta ufficiale della compagnia francese.

"Riguardo le recenti accuse sollevate nei confronti di certi membri di Ubisoft vogliamo iniziare scusandoci con tutti coloro affetti da quanto successo, ci dispiace davvero. Ci siamo sempre impegnati per creare un ambiente inclusivo e sicuro per i nostri team, giocatori e community. È chiaro che abbiamo fallito da questo punto di vista in passato. Dobbiamo fare meglio.

"Abbiamo iniziato lanciando delle indagini in seguito alle accuse con il supporto di consulenti esterni specializzati. In base ai risultati saremo pronti a qualsiasi tipo di azione disciplinare appropriata. Mentre queste indagini sono in corso non possiamo commentare ulteriormente. Stiamo anche revisionando politiche, processi e sistemi esistenti per capire dove questi abbiano fallito e assicurarci di poter prevedere, individuare e punire i comportamenti inappropriati in maniera migliore.

"Condivideremo con i nostri team ulteriori misure che verranno attivate nei prossimi giorni. Il nostro obiettivo è promuovere un ambiente di cui i nostri impiegati, partner e community possano essere orgogliosi, uno che riflette i nostri valori e che sia sicuro per tutti".

Non ci resta che attendere i risultati delle indagini di Ubisoft e i cambiamenti che verranno apportati. Tra l'altro una testa è già per certi versi saltata per quanto i comportamenti non fossero di certo così gravi. Stiamo ovviamente parlando del caso Ashraf Ismail.

Cosa pensate delle accuse che hanno colpito Ubisoft, della risposta della compagnia e in generale di quella che sembrerebbe l'esplosione del movimento #metoo anche nel mondo dei videogiochi?

Fonte: IGN