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Ubisoft: l'acquisizione di Vivendi? Perdere indipendenza e rischiare la vendita o la chiusura

Il managing director, Xavier Poix, non nasconde una certa preoccupazione.

Vivendi sta continuando ad acquisire nuove azioni di Ubisoft avvicinandosi a quel fatidico 30% che li obbligherebbe a un'offerta pubblica e la compagnia fondata da Yves Guillemot continua a opporre una strenua resistenza.

La volontà della compagnia è evidente: fare tutto il possibile per mantenere l'indipendenza. Lo ha sottolineato anche il managing director, Xavier Poix, parlando con Polygon.

"Ovviamente le preoccupazioni di una possibile acquisizione ci hanno colpito a un certo punto. Siamo una compagnia che crea e che lo ha fatto attraverso l'indipendenza, un qualcosa che è fondamentale per il nostro successo e per il modo in cui siamo organizzati. L'indipendenza è la chiave di tutte le scommesse che abbiamo fatto in passato".

Per quanto criticata per aver proposto un franchise come Assassin's Creed come una serie annuale, non bisogna dimenticare che nel corso degli anni Ubisoft ha proposto una mole davvero notevole di nuove IP AAA ma anche progetti minori molto interessanti come Child of Light e Valiant Hearts. Poix sottolinea anche il fatto di essere stati tra i primi ad aver creduto in Nintendo Wii e nel successo di questa console.

"Non vogliamo ciò che deriva dal perdere la nostra indipendenza. Quando guardiamo a tutti i publisher first-party del mondo nessuno dipende da un media group e quando in passato è successo quei publisher venivano solitamente venduti o chiusi. Non vogliamo che questo succeda anche a noi".

L'acquisizione come sottolinea Poix metterebbe a rischio la possibilità di fare delle scommesse, di cercare di lanciare nuove IP sul mercato limitando la creatività di quello che, tra i grandi publisher, è probabilmente quello che ha osato di più nel corso degli anni.

Cosa pensate delle dichiarazioni di Poix?