Un politico della Pennsylvania vuole imporre una tassa sui videogiochi violenti
Si tratta del repubblicano Christopher B. Quinn.
Con le tragiche sparatorie nelle scuole che stanno diventando sempre più frequenti negli Stati Uniti, le persone sono comprensibilmente alla ricerca di modi per prevenire la violenza insensata. C'è un ampio dibattito su come si possa fare, ma un politico dello stato della Pennsylvania, Christopher B. Quinn (Repubblicano), crede che un modo per raggiungere questo obiettivo sia imporre una tassa del 10% sulla vendita dei videogiochi violenti.
Come segnala Gamerant, la proposta di Quinn è arrivata il 25 settembre, ma solo ora sta attirando l'attenzione. Co-sponsorizzato da altri due repubblicani e un democratico, il disegno di legge proposto deve ancora essere votato. Tuttavia, se venisse approvata, i proventi della tassa sulle vendite del 10% andrà verso un "fondo vincolato" mirato a "migliorare la sicurezza scolastica". Che cosa esattamente sarebbero questi miglioramenti non è specificato nel promemoria di Quinn.
Quinn cita anche uno studio del National Center for Health Research secondo il quale le persone che giocano a videogiochi violenti possono sperimentare un "aumento di pensieri, comportamenti e sentimenti aggressivi". Lo stesso studio ha anche detto che le persone esposte ai videogiochi violenti possono essere desensibilizzate a vedere comportamenti aggressivi e possono anche sperimentare una diminuzione dei comportamenti "prosociali". Secondo lo studio, i comportamenti prosociali che possono "diminuire" in qualcuno che gioca a videogiochi violenti includono "aiutare un'altra persona" e persino provare empatia.
Nel corso degli anni, ci sono stati una serie di studi sui videogiochi violenti e il loro impatto sulle persone. Ci sono stati alcuni studi che mostrano un legame tra videogiochi violenti e comportamenti aggressivi, ma altri che non sostengono una correlazione così diretta.
Che ne pensate? Una tassa sui videogiochi violenti potrebbe essere utile a contrastare il problema?