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Valve si difende dalle recenti accuse della Commissione Europea

La compagnia è finita nel mirino della Comunità Europea.

Di recente Steam ed altri cinque publisher (Bandai Namco, Capcom, Focus Home, Koch Media e ZeniMax) sono finiti nel mirino dalla Commissione Europea, a causa dei blocchi geografici che impedirebbero il libero mercato tra gli stati membri dell'UE.

Come riporta Dualshockers, Valve ha risposto alle accuse tramite un comunicato stampa, in cui afferma che fornisce key gratuite e che non riceve nessuna percentuale di guadagni, quando l'acquisto viene fatto da venditori di terze parti. inoltre il blocco regionale viene applicato solo al 3% dei titoli che sfruttano Steam, nessuno dei quali first-party (non ricadono inoltre sotto la legge a cui fa riferimento la Commissione Europea).

La legge (introdotta a dicembre) 302/2018 vieta i blocchi regionali anche per il commercio digitale e afferma che non può essere impedito ad un cittadino comunitario di effettuare i suoi acquisti su siti web di altri stati dell'Unione Europea. La Commissione ha da poco terminato un'indagine preliminare da cui risulta che Steam e le altre compagnie violino di fatto la legge riportata sopra.

Cosa ne pensate? Come pensate che si concluderà la questione?