Valve e il futuro di Steam Box
Controlli biometrici, streaming su più schermi e "Littlefoot", l'idea di Newell per il settore mobile.
In una lunga intervista con The Verge, il CEO di Valve Gabe Newell ha fornito alcune informazioni interessanti sulla cosiddetta "Steam Box". La prima rivelazione interessante è che, nonostante la collaborazioni con terze parti tipo Xi3 per la creazione di un PC focalizzato su Steam, Valve sta ancora lavorando su un hardware proprietario.
"Lanceremo un nostro sistema e lo venderemo ai consumatori per conto nostro, sarà basato su Linux, ma se vorrete installarci Windows potrete farlo. Non renderemo le cose difficili. Non è in alcun modo una scatola chiusa. Pensiamo inoltre che un sistema di controllo dotato di maggiore precisione e minore latenza sia una cosa molto interessante da includere" ha spiegato Newell.
Valve non utilizzerà il motion control nel suo hardware, ma Newell fa capire che la biometrica potrebbe essere l'asso nella manica di Steam Box.
"Pensiamo che, a differenza del motion control, dove abbiamo fatto fatica a trovare idee, ci sia del potenziale nella biometrica. Abbiamo un sacco di idee - ha spiegato - e penso nei nostri controller useremo tantissimi dati biometrici. Forse per quanto riguarda il motion control è solo un problema di mancanza di immaginazione da parte nostra, ma siamo molto più eccitati alla biometrica come metodo di imput. Il motion control sembra più un sistema che costringe a pensare al proprio corpo come ad una serie di canali comunicativi. Le mani, i polsi, le dita, sono i tuoi mezzi di comunicazione, e parlare ad un gioco usando le braccia è un po' come dire "Ok, smettiamo di usare l'ADSL e torniamo ai modem analogici".
"Pensiamo che, a differenza del motion control, dove abbiamo fatto fatica a trovare idee, ci sia del potenziale nella biometrica"
"La biometrica dal canto suo invece aggiunge maggiori livelli di comunicazione tra il giocatore ed il gioco, soprattutto se il giocatore non ne è del tutto cosciente. La biometrica ci dà maggiore visibilità. Inoltre, abbiamo il tracciamento dello sguardo, che secondo noi diventerà sempre più importante".
Valve immagina la Steam Box connessa a più schermi casalinghi, ed in grado di offrire un ampio spettro di esperienze. La compagnia sta anche lavorando con Nvidia per rendere lo Shield un altro vettore per Steam.
"Steam Box sarà anche un server. Ogni PC può gestire più monitor, quindi nella prossima generazione, quella post-Kepler, avremo una GPU che serve fino a otto schermi differenti. Quindi avremo un PC, otto televisori, otto controller, e ognuno che ottiene il massimo delle performance. Siamo abituati a usare un solo monitor, al massimo due, adesso per noi è il momento di espandere un po' gli orizzonti".
"Ciò a cui stiamo lavorando con Nvidia prevede che tu stia nel tuo salotto, e con la tua televisione connessa via cavo o wireless. Prendi in mano il controller e sullo schermo compare Big Picture, che sarà integrato nei televisori dopo un certo periodo, come l'HDMI+. Il problema da risolvere sarà l'interazione con un browser web, e come far supportare tutti i controller a tutti i giochi, rendendo il tutto privo di problemi".
Infine, Valve è ben consapevole del mercato mobile, e Newell ha più volte spingo il lavoro della compagnia verso quella zona.
"Internamente, Steam Box viene chiamata 'Bigfoot', ma c'è anche 'Littlefoot'. Quest'ultimo risponde alla domanda 'Cosa dobbiamo fare per portare la nostra esperienza nello spazio mobile?'. Il nostro approccio sarà molto simile, sappiamo che c'è molto da fare nel settore dei telefoni e dei tablet per quanto riguarda i comandi dei giochi. Una volta che avremo capito il ruolo del multitouch in questo tipo di applicazioni sarà più facile dire che potrai giocarci col tuo telefono".