Vampyr non sarà un open-world perché la trama ne risentirebbe
Dontnod: "più il gioco è open world meno la trama è importante per il giocatore".
Solo alcuni giorni fa vi avevamo parlato di Vampyr pubblicando le prime immagini del nuovo titolo degli sviluppatori di Life is Strange e Remember Me.
Il titolo si presenta come un RPG dalla forte impronta narrativa in cui vestiremo i panni di un medico trasformatosi contro la propria volontà in un vampiro. Jonathan E. Reid si troverà all'interno di una Londra afflitta dall'influenza spagnola e da delle forze soprannaturali che stanno tramando nell'ombra.
Per il momento non si hanno indicazioni molto precise sul gameplay ma Dontnod ha confermato che il gioco non adotterà una struttura open-world. Questa decisione è stata presa perché il team francese vuole dare priorità alla componente narrativa.
"Più si crea un open world meno la trama è importante per il giocatore," spiega Stéphane Beauverger a GameReactor. "Per esempio mi piacciono giochi come Skyrim ma ci sono così tante cose da fare che la main quest si trasforma in una quest secondaria. La cosa più importante è ciò che si fa in questo mondo.
"Dontnod adora creare personaggi forti, con un destino importante e per controllare queste caratteristiche dobbiamo, in alcuni casi, guidare il giocare attraverso un processo di scoperta. Quindi ci sarà la libertà di movimento e ci sarà la libertà di andare dove volete nel gioco che abbiamo creato ma non potete andare liberamente in qualsiasi zona, ci sono parti del gioco che saranno sbloccate solo quando lo vorremo."
Un'esperienza, quindi, almeno in parte guidata dalle decisioni degli sviluppatori al fine di garantire una componente narrativa di qualità.
Cosa pensate delle decisione di Dontnod? Sapevate che secondo il director di Fallout 4, Todd Howard gli open-world starebbero diventando ordinari?