Watch Dogs Legion rimuoverà la giornalista Helen Lewis a causa dei suoi commenti transfobici
Dite addio al suo podcast in-game.
Ubisoft ha annunciato l'intenzione di rimpiazzare due dei podcast in-game presenti in Watch Dogs: Legion, dopo aver scoperto i commenti offensivi che uno degli speaker, la giornalista britannica Helen Lewis, aveva proferito sull'argomento dell'identità di genere.
La compagnia, interrogata da Kotaku sull'argomento, ha rilasciato questa dichiarazione:
"Siamo venuti a conoscenza delle opinioni controverse di una giornalista il cui lavoro di doppiaggio appare in due dei podcast in-game presenti in Watch Dogs Legion. Sia Ubisoft che il gioco non riflettono le opinioni della giornalista. Il team di sviluppo ha lavorato con un producer esterno per selezionare i profili di speaker per questi podcast e ai tempi dell'assunzione e della registrazione non erano a conoscenza di questa controversia. Anche se gli speaker del gioco seguono uno script pre-approvato e non parlano a nome loro o esprimono le loro opinioni, siamo consci del fatto che questa collaborazione possa sembrare offensiva e ci dispiace del danno che può aver causato. Abbiamo deciso di rimpiazzare questi due episodi del podcast con il prossimo update e rinforzeremo i controlli con i nostri partner in futuro.".
Helen Lewis, come citato sopra, si può ascoltare in due diversi episodi del podcast di Watch Dogs Legion, udibile sia durante le corse in auto, sia nel menù dei collezionabili, una volta sbloccato. Coincidenza, il personaggio doppiato dalla Lewis si chiama anche lei Helen, quindi anche se l'avete ascoltata con il doppiaggio italiano, saprete individuarla senza problemi.
La curiosità, ovviamente, è sovrana: quali sono questi "commenti offensivi" che hanno causato la rimozione della giornalista dal gioco? Ebbene, nel 2017, Lewis pubblicò un articolo sul Times, intitolato "Un uomo non può dire di essere diventato una donna", nel quale criticava la nuova proposta di legge inglese che avrebbe reso le transizioni di genere più semplici.
"Quello che il governo propone è una radicale riscrittura del nostro senso di identità. ora è una questione di sensazione interna. Essere un uomo o una donna ora è solo interamente nella tua testa.".
Poche parole che non sono andate a genio alla comunità trans, le quali le garantirono, ai tempi, l'appellativo di TERF (trans-exclusionary radical feminist), parecchio diffuso in rete. Ora, quell'articolo e i suoi successivi commenti sono tornati alla luce, all'uscita di Watch Dogs Legion su console e PC, grazie alle numerose segnalazioni dei giocatori e del popolo della rete.
Non sappiamo quando il podcast in-game verrà sostituito con un nuovo speaker, ma questa è un'ottima occasione per ricordarci che la rete non dimentica mai le offese e che, prima o poi, bisogna sempre fare i conti con le proprie parole.
Fonte: Kotaku