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Steam nel mirino: Valve sotto la lente dell'antitrust per le percentuali sulle vendite

Il famoso 30% che non piace più a nessuno.

Gli sviluppatori di Wolfire Games, noti per titoli bizzarri e imprevedibili come Overgrowth e Receiver, hanno presentato una denuncia formale presso l'antitrust contro Valve, a causa delle pratiche anti-competitive attive sulla propria piattaforma e store online, Steam.

La denuncia è stata presentata lo scorso 27 aprile presso la Corte distrettuale ovest di Washington e ha, come punto chiave dell'intero caso, l'ormai famosa percentuale del 30% che Valve trattiene dalle vendite dei titoli.

Secondo quanto apprendiamo dal testo della denuncia, Wolfire Games segnala come oltre il 75% dei titoli PC siano venduti attraverso Steam e come Valve sfrutti questa posizione di supremazia per imporre la propria tassa, giudicata troppo elevata.

Inoltre, un altro tasto dolente segnalato nelle carte giudiziarie è la fantomatica Steam Key Price Parity Provision, una clausola presente nei contratti di pubblicazione dei giochi, secondo il quale publisher e sviluppatori non possono vendere un determinato gioco ad un prezzo inferiore su una piattaforma diversa. Chi accetta di vendere un titolo su Steam al prezzo X, può venderlo altrove, ma sempre al prezzo X.

Questo, secondo Wolfire Games, è il motivo per cui la concorrenza di Steam fatica a decollare e la ragione per cui Valve ha ancora il potere di dettar legge sul mondo PC.

"Rimuovendo tutti i dubbi suoi suoi poteri, Valve inoltre si riserva il diritto di negare le chiavi o rivocarne i privilegi di richiesta se svantaggiano gli utenti di Steam. Anche se tutto questo riguarda 'proteggere i clienti di Steam' è tutta una falsità. Questi clienti sono gli stessi che possono (e lo fanno) acquistare chiavi di Steam in altri negozi che non sia Steam. Loro stessi vengono danneggiati quando non possono trovare giochi a prezzi inferiori altrove, perché Valve ha eliminato la concorrenza di prezzi a causa della sua Price Parity Provision.".

La denuncia cita chiaramente altri negozi, come l'Epic Games Store, noto per esser nato già di partenza con percentuali di guadagni tarate a 12/88 in favore degli sviluppatori.

Assente da questa discussione, ma degno di citazione anche il Microsoft Store, il quale ha recentemente annunciato il taglio della propria percentuale di guadagni sulle vendite dei giochi PC, abbassandola dal 30% al 12%, esattamente come EGS.

Non conosciamo la risposta di Valve ma, considerando che c'è una causa giudiziaria di mezzo, siamo certi che non sentiremo alcuna dichiarazione finché non avrà stabilito la propria difesa.

Fonte: GamesIndustry