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Zenimax chiede di fermare la vendita di Oculus Rift

Continua il contenzioso tra le due compagnie.

Dopo la decisione da parte della giuria di accordare a Zenimax un risarcimento di $500 milioni in seguito alla violazione del copyright, presente su alcune parti di codice, da parte di Oculus, vi avevamo parlato di un possibile sviluppo piuttosto importante per il futuro di Oculus Rift.

C'era, infatti, la possibilità che Zenimax (compagnia che possiede tra l'altro Bethesda) decidesse di bloccare tutti i prodotti che utilizzano il codice in questione. Una possibilità su cui stanno attualmente puntando i legali di Zenimax.

"Il risarcimento accordatoci dalla giuria, per quanto sostanzioso, non è sufficiente per spingere Oculus a smettere di utilizzare il materiale in questione. Alcuni minuti dopo il verdetto la COO di Facebook (che possiede Oculus), ha affermato pubblicamente che il verdetto di mezzo miliardo di dollari non era determinante per le finanze di Facebook", riporta Polygon.

Per questo motivo Zenimax ha proposto un'ingiunzione per bloccare le vendite e la distribuzione di software dedicato a prodotti PC e mobile, l'integrazione tra Oculus ed engine come Unity e Unreal e ovviamente la vendita del visore. Ci potrebbe essere, inoltre, un impatto anche sugli sviluppatori che stanno lavorando con il visore.

Se l'ingiunzione non dovesse essere accolta, Zenimax punta ad ottenere delle royalty sulle entrate di Oculus e anche se non ci sono informazioni ufficiali in merito si parlerebbe del 20% delle entrate derivate da un periodo di almeno dieci anni.

La battaglia legale tra le due compagnie è tutt'altro che finita. Cosa pensate di questo contenzioso?