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Ni no Kuni: The Another World

Provato con mano il gioco delle meraviglie.

Il Tokyo Game Show, finito ormai da qualche giorno, ci ha permesso di provare con mano uno dei progetti più interessanti degli ultimi anni. Stiamo parlando di Ni No Kuni, gioco di ruolo nato dalla collaborazione di due colossi nipponici quali lo studio Ghibli e i Level 5.

Alla fiera giapponese era presente una demo giocabile del titolo in questione, che abbiamo prontamente testato per riportarvi le nostre impressioni al riguardo. Il risultato della prova su strada? Un amore sconfinato.

Per quanto ci riguarda, Ni No Kuni è stato il gioco del TGS 2010, un gioiello in grado di unire sotto un'unica bandiera gli appassionati di animazione e di videogiochi (di GdR, più in particolare). La demo permetteva di affrontare due piccoli frammenti della storia, uno maggiormente incentrato sull'esplorazione delle vie cittadine, l'altro sul sistema di combattimento.

Selezionando la prima opzione ci si ritrovava in campo aperto, a pochi passi da una città, in un mondo lussureggiante e realizzato con una cura eccezionale. L'erba era costantemente mossa da una brezza leggera, e creature di ogni genere vagavano in modo naturale.

Come in ogni GdR che si rispetti, anche in questo caso bastava scontrarsi con una delle creature vagabonde per trovarsi coinvolti in intensi combattimenti all'ultimo sangue. Il passaggio dalla mappa agli scontri era piuttosto tradizionale, con la classica dissolvenza che permetteva di abbandonare il campo aperto per spostare l'attenzione sulla battaglia.

Una volta in città, però, le cose cambiavano notevolmente. Evidentemente la demo era basata sulle prime fasi di gioco, visto che appena entrati nell'agglomerato urbano (con tanto di castello), Oliver veniva guardato dagli abitanti con meraviglia, con i bambini del luogo che lo indicavano gridando "henna hito" (persona strana).

D'altra parte il protagonista indossava i vestiti del proprio mondo, decisamente fuori dal comune all'interno dell'universo fantastico di Ni No Kuni. Proprio per evitare di attirare troppo l'attenzione, Shizuku, il fido pelouche animato del protagonista, suggeriva a Oliver di trovare degli abiti più adatti alla situazione, accompagnandolo in una piccola bottega.

Dopo un breve dialogo con l'anziana negoziante, il ragazzo si presentava in una veste decisamente più consona alle atmosfere fantasy del gioco, con una tunica adornata da un vistoso mantello rosso. Dal punto di vista visivo Ni No Kuni è una vera meraviglia. Quando Oliver indossa il mantello, questo si poggia morbidamente sulle sue spalle, facendo quasi dimenticare di trovarsi di fronte a un modello poligonale e non a un disegno animato in modo tradizionale dai membri dello studio Ghibli.

Se pensavate che il cel-shading di Naruto: Ultimate Ninja Storm fosse incredibile, vedendo l'ultima fatica dei ragazzi di Level5 rimarrete letteralmente a bocca aperta. Il mondo del gioco è vivo, colorato e incredibilmente vibrante, oltre ad essere caratterizzato dall'assenza quasi totale del fastidiosissimo aliasing che da sempre caratterizza gran parte delle produzioni poligonali.

Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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