Niente modding per Battlefield 3
O almeno non al lancio del prodotto.
Stanto alle ultime notizie, DICE non metterà a disposizione dei modder alcuno strumento per permettere la modifica di qualsivoglia elemento di Battlefield 3.
La software house ha spiegato, attraverso Game Informer (ringraziamo NeoGAF) che la causa di questa decisione riguarda l'eccessiva complessità del Frostbite 2.0, un engine che, a quanto pare, renderebbe tutto molto più complesso rispetto al passato. Sviluppare i canonici "mod tools" richiederebbe dunque un grande investimento in termini di tempo e risorse e DICE non ha chiaramente alcuna intenzione di sottrarre del tempo alla sua ultima creazione. O almeno non ora.
DICE ha inoltre confermato che quella per PC sarà la versione "dominante" e che proporrà un multiplayer aperto ad un massimo di ben 64 giocatori. Per quanto riguarda questo genere di "cifre" nel panorama console, gli sviluppatori non si sono ancora sbilanciati, ma si vocifera che il player-cap possa essere di 24 elementi.
Battlefield 3 proporrà inoltre una co-op che permetterà di scegliere tra quattro diverse classi din soldati, ognuna delle quali sarà personalizzabile sotto diversi punti di vista.
I dettagli in merito sono ancora ridotti all'osso, ma è stato già reso noto che non dovremo aspettare molto prima di saperne di più.
A questo si aggiungono poi alcune indiscrezioni sulla possibilità che venga introdotta una "Theater Mode" e sulla presenza della killcam volta a permettere a tutte le "vittime" delle partite online di scoprire l'identità del proprio carnefice.
Al di là di queste notizie sparse, la maggiore concentrazione di informazioni rese note fino ad oggi riguarda il Frostbite 2.0, nuovo, impressionante engine alla base del prodotto che dovrebbe garantire un livello di distruttibilità senza precedenti - si vocifera di uno spettacolare livello in cui si dovrebbe verificare un terremoto all'insegna del realismo più estremo.
Chiude infine questa vagonata di novità l'annuncio di una nuova ambientazione per la storyline principale, il Kurdistan, che andrà ad aggiungersi alle location già rese note in passato, ovvero Parigi, New York e Tehran.