Nights of Azure 2: Bride of the New Moon - recensione
Le sacerdotesse della Curia ritornano in un sequel migliorato sotto ogni aspetto.
Da Gust e Koei Tecmo arriva in Europa il sequel della nuova IP Nights of Azure, intitolato Nights of Azure 2: Bride of the New Moon. La trama segue le vicende del prequel, che vedeva un mondo fantastico ottocentesco piegato dalla minaccia del Nightlord, un demone che trasformava gli umani in demoni chiamati Fiends, con le sue gocce di sangue blu nelle notti di luna piena.
In Bride of the New Moon, cambiano i protagonisti e la trama, ma l'universo in cui è ambientato questo JRPG è il medesimo. Non saranno più Arnice e Lilysse le star della scena, ma è di nuovo tutto al femminile il cast principale, guidato dall'agente della Curia Arnice, e dalla sua vecchia amica e ora sacerdotessa Liliana. Una nuova minaccia piega il mondo, la malvagia Regina Moon. Per placare la sua ira, Liliana è stata scelta dal destino per diventare la Sposa del Tempo e ad Arnice viene affidata la missione di scortarla presso la residenza della regina cosicché il sacrificio si compia mettendo in salvo l'umanità. Tutto non andrà secondo i piani però, visto che Arnice verrà uccisa in battaglia durante un combattimento contro un fierce Fiend, nonostante avesse da poco unito le forze con la vecchia amica e guerriera Ruenheid.
Ma non tutto è perduto: Arnice si risveglierà, con suo grande stupore, presso il laboratorio di Camilla Alucard, ex Cavaliere della Curia, per scoprire di essere stata salvata da lei tramite una tecnica medica sperimentale al prezzo però di essere tramutata in un mezzo demone. Ma Arnice accetterà di buon grado questa sua nuova realtà, se questo servirà a salvare la sua amata amica Liliana.
Inizia dunque così la storia di Nights of Azure 2, che espande gli eventi già interessanti narrati nel prequel. Ma chi se li fosse persi non ha nulla da temere, perché la storia è godibilissima anche senza aver giocato il primo capitolo, visto che gli eventi vengono ricapitolati tramite strategici flashback mai troppo invasivi o prolissi.
Durante il nostro cammino riprenderemo possesso della vecchia base, l'Hotel Eterna, che diventerà il centro delle nostre operazioni. Qui potremo accettare nuove missioni, interagire coi personaggi che entreranno a far parte del nostro party, rilassarci in piscina ed esplorare tante nuove aree che verranno sbloccate col progresso del gioco, ma soprattutto riposare. Occhio a non esagerare coi riposini però, visto che a differenza del primo capitolo dove si poteva esplorare liberamente il mondo di gioco, stavolta c'è un tempo limite che scorre ogni qual volta si dorme.
Il tempo si resetterà dopo aver sconfitto ogni boss di fine stage: questo in pratica impone al giocatore di proseguire nella storia con una certa fretta, e come effetto collaterale non sarà possibile dedicarsi a tutte le missioni secondarie e le varie attività di complemento nella prima run. Dopo aver completato la storia, infatti, verrà rimosso il limite di tempo in ogni capitolo.
Il sistema di combattimento di Nights of Azure 2 è molto simile a quello del capitolo precedente, ma ci sono una marea di miglioramenti e novità. Innanzitutto c'è il ritorno dei Servan, le creature mostruose che potremo schierare a nostro fianco utilizzandole come "pet". Si dividono in due grandi categorie: gli Striker ed i Ticker. I primi sono potenti attaccanti, mentre i secondi forniscono abilità di supporto (pressoché elementali) in battaglia e sul campo, come la capacità di bruciare dei rovi dandoci accesso a nuove aree. I Ticker servono spesso anche a liberare nuovi Servan, che troveremo sparsi nel mondo di gioco imprigionati in delle sorte di membrane.
Un'interessante novità risiede nel fatto che i Servan possono trasformarmi in potenti armi da taglio, al costo di punti di magia MP. Anche questa volta possono livellare così come i membri umani del party, e possono anche parlare e darci preziose indicazioni per andare avanti con la storia. Il primo mostriciattolo che troveremo è Nero, un simpatico simil-gatto sputafuoco.
Interessante è pure il sistema di level-up di queste creature. L'esperienza aumenta tramite i Servan Points (SP), ottenuti completando le quest. Una volta raggiunto il level cap, le creature possono poi essere reincarnate, operazione che aumenterà ulteriormente il livello raggiungibile. E tramite delle speciali Evolution Orbs saremo anche in grado di aumentare il numero di reincarnazioni di un Servan senza raggiungere il level cap, riducendo di fatto il grinding necessario.
Ma le novità nel battle system non si fermano ai Servan. Innanzitutto, durante i combattimenti c'è molta più libertà di azione e di movimento. Arnice potrà saltare liberamente ed eseguire varie mosse di attacco, dando un'impronta più action al combattimento. Abbiamo poi un nuovo sistema chiamato Lily: i nostri partner combattono a fianco di Aluche e collaborare rafforzerà il loro legame di relazione riempiendo la barra di Tensione, che una volta piena ci permetterà di eseguire dei Doppi Attacchi e dei Contrattacchi.
Il sistema offre una quantità abbastanza ampia di combo per gli attacchi melee, che variano a seconda dell'arma brandita, e una serie di Skill specifiche del personaggio del party, potenziabili presso una speciale camera all'hotel, scambiando punti di esperienza accumulati durante le quest e le battaglie.
C'è poi la barra Chase, che attiva le Abilità Link. Una volta riempita questa barra, si potranno attivare i Double Chase, potenti attacchi che variano a seconda del Lily, e che permettono di eseguire colpi incrementabili con una sequenza di button mashing. Infine, ci sono gli Attacchi Ultimate, che si attivano con una combinazione di tasti e ci fanno entrare in modalità Burst: il nemico verrà preso di mira in maniera automatica e verrà lanciato un colpo micidiale che coinvolgerà anche altri nemici nell'area d'effetto, a seconda del Lily in gioco. Insomma, il sistema ruolistico è abbastanza sviluppato, pur rimanendo molto snello e facile da comprendere, dimostrando grande accessibilità e godibilità anche per i non esperti del genere.
Anche in questo sequel l'amore saffico avrà un ruolo predominante, con Arnice che avrà rapporti relazionali molto stretti con tutte o quasi le sue avvenenti compagne d'avventura, anche se i sentimenti più forti saranno rivolti sempre e comunque alla co-protagonista Liliana. Le scene di dialogo sono parecchie e fanno da lungo intermezzo alle scene d'azione con splendide sequenze animate veramente belle da vedere.
Tecnicamente parlando, il titolo offre un bell'upgrade rispetto al capitolo precedente che aveva avuto uno sviluppo cross-gen ed era troppo vincolato ai limiti tecnici di PS3 e Vita. Questa volta le piattaforme di riferimento sono PS4, Nintendo Switch e PC, e ciò ha permesso agli sviluppatori di Gust di spingere i limiti tecnici. Personaggi ed ambienti sono molto più elaborati e abbiamo numerosi effetti di bloom, motion blur ed effetti Alpha che rendono più piacevoli le fasi di esplorazione ma anche i combattimenti.
La nostra recensione eseguita sulla versione PS4, su console base, ha però evidenziato dei fastidiosi cali di frame-rate durante i combattimenti più concitati in cui comparivano su schermo tanti nemici ed effetti speciali, cosa che non accadeva nel prequel. Speriamo dunque che vengano sistemati con una patch day-one. Per quanto riguarda le musiche, come sempre per i giochi di Gust, la colonna sonora è di gran caratura e perfettamente d'atmosfera per gli eventi narrati nel gioco, ed il motivo principale composto interamente al pianoforte non è da meno di quello del prequel che ci aveva fatto davvero emozionare.
A completare l'offerta, c'è anche tutta una serie di DLC, gran parte in forma di costumi, che avranno effetti cosmetici ma che serviranno anche sbloccare particolari bonus e abilità. Purtroppo, come avveniva per il capitolo precedente, anche Bride of the Moon è totalmente in inglese e non è stato tradotto in italiano nemmeno nei sottotitoli. Di contro, almeno il voice-acting è totalmente undubbed e quindi mantiene le voci originali giapponesi.
Tirando le somme, Nights of Azure 2: Bride of the Moon ci è piaciuto. Gust ha tirato fuori un bel sequel migliorandolo sotto tutti punti di vista. Il prodotto fa passi avanti sia tecnici che di gameplay, risultando piacevole e scorrevole da giocare. Se siete alla ricerca di un buon jrpg e masticate bene l'inglese, Bride of the Moon non vi deluderà. Come al solito, però, si tratta di un titolo godibile per un pubblico di nicchia.