Ninja Gaiden III
Ryu sarà lo stesso anche senza Itagaki?
A rifletterci bene è tutta una questione di logica. Se pensiamo infatti che per decenni ci è stato chiesto di salvare il presidente americano, sia indirettamente fermando una delle innumerevoli invasioni sul suolo statunitense, che direttamente sventando un rapimento come ad esempio in Bad Dudes Vs. DragonNinja, è normale che a questo giro il Team Ninja abbia voluto mischiare un po' le carte in tavola.
D'altronde, in un modo o nell'altro, abbiamo salvato il presidente più volte di quanto abbiamo mai fatto con la principessa Peach e pertanto la decisione di virare sul Primo Ministro Inglese come vittima designata per assumere il ruolo di ostaggio da salvare è quantomeno capibile: la varietà d'altronde è il gusto della vita, anche per un freddo ninja senza emozioni come Ryu Hayabusa.
Tuttavia, tolta questa avvincente premessa, la nuova verve politica di Ninja Gaiden III si perde un po' nella realizzazione pratica: David Cameron da quanto visto raggiunge infatti i livelli di (in)sopportazione che solamente una fanciulla in pericolo è in grado di toccare. Per intenderci immaginate di portarvelo sulle spalle mentre scendete le scale del Big Ben e che lui sbatta gli occhi con un fare da protagonista del Grande Fratello. Da brividi.
Come se non bastasse poi il primo ministro ha sempre le maniche della camicia risvoltate solo per mostrare alla nazione che è sempre pronto all'azione, ma vorremo proprio vederlo alle prese con un nemico qualsiasi: forse qualche ferita come si deve lo tratterebbe un po' in ospedale.
O perlomeno lo convincerebbe ad affidarsi un inglese per salvarlo, richiamando per esempio Lara Croft al rapporto e facendole abbandonare quelle tombe straniere: questi ninja stanno rubando il lavoro agli eroi britannici!
Ma se probabilmente la satira per il primo episodio orfano del creatore della serie potrebbe non essere esattamente in cima alla lista delle priorità, cadere nella fiera dello stereotipo sembra essere invece una pratica diffusa. I 20 minuti di demo preparati per l'E3 dal Team Ninja mostrano infatti un'invidiabile serie di cliches inglesi, dal tipico accento londinese alla Dick Van Dyke (http://it.wikipedia.org/wiki/Dick_Van_Dyke) dei rapitori del Ministro per arrivare ad una fitta nebbia che avvolge gli scenari in cui dovrete muovervi.
Ma andando a guardare aldilà degli luoghi comuni, Ninja Gaiden III porta ancora in grembo molte di quelle caratteristiche che ne hanno fatto, perlomeno prima dell'arrivo di Bayonetta, uno dei simboli dell'hack and slash made in Japan: due attacchi primari con la spada, uno più leggero, l'altro più potente e da qui la possibilità di ottenere qualsiasi tipo di attacco che si basi su una combinazione di questi due elementi.
Le combo possono essere poi infilate muovendo il cursore durante i vari attacchi e occasionalmente, premendo il pulsante che appare sullo schermo nel mezzo di una sequenza di attacchi, potrete dar vita a spettacolari mosse finali. Inoltre, dopo un numero adeguato di colpi consecutivi vedrete il pugno di Hayabuysa diventare rosso, un segnale per lanciare un attacco speciale del nostro che, preso da una furia omicida, massacrerà tutti i nemici nelle vicinanze tagliuzzandoli con la stessa efficacia dei Miracle Blade.