Nintendo 2DS - review
Flop o colpo di genio? Mettiamo alla prova l'ultimo redesign della console portatile Nintendo.
La casa di Kyoto non è nuova alla pratica di ridisegnare nel tempo i propri hardware portatili ma con l'annuncio del Nintendo 2DS a fine agosto, ha sorpreso veramente tutti. Nessuno si aspettava di vedere un nuovo modello di "3DS" così diverso dall'originale in termini di design (con l'abbandono della struttura richiudibile che Nintendo impiegava ormai dai tempi del venerando GBA SP!), ma soprattutto grande scalpore ha suscitato la scelta di eliminare dalla scheda tecnica quella caratteristica che dava addirittura il nome al modello precedente: l'effetto 3D stereoscopico.
L'obiettivo di Nintendo, con questa mossa inedita, è chiaramente quello di presentarsi all'appuntamento del prossimo Natale offrendo un hardware a un prezzo altamente competitivo (129 €, 40 in meno del 3DS standard), destinato soprattutto ad un pubblico molto giovane. È proprio quest'ultimo, infatti, che beneficerà maggiormente del design tanto solido quanto "giocattoloso" del Nintendo 2DS, mentre l'eliminazione del 3D, il cui utilizzo era sconsigliato ai bambini di età inferiore a 6 anni, rassicurerà le mamme preoccupate per la vista dei propri figli. (Un dettaglio curioso: l'effetto 3D era disattivabile anche sulle console precedenti ma tramite software. Evidentemente Nintendo ha pensato che ci fosse bisogno di una soluzione più drastica e immediata.)
Ma come si presenta questo Nintendo 2DS alla prova dei fatti? Ve lo diciamo subito: meglio di quanto non si potrebbe pensare. A livello di realizzazione hardware e design la nuova console Nintendo, pur essendo senz'altro di fascia "economica", appare ben costruita e piuttosto solida, nonché più comoda da impugnare di quanto non potrebbe sembrare ad un primo sguardo, specialmente per mani di dimensioni medio-piccole. La sua struttura piatta e rigida fa ovviamente sì che gli ingombri siano maggiori rispetto al 3DS tradizionale in posizione di "riposo", ma nel complesso parliamo comunque di un hardware abbastanza piccolo per essere trasportato senza alcun problema (magari all'interno della custodia originale Nintendo, offerta come accessorio).
Ovviamente il redesign riguarda anche tutti o quasi i comandi presenti sulla console: il pad direzionale e i tasti frontali, ad esempio, non emettono più quel lieve "click" che sentivamo su 3DS XL (e risultano forse leggermente meno precisi), mentre i tasti Start e Select non sono più presenti sul fondo della console ma trovano ora spazio sul suo lato destro. I tasti L ed R sono particolarmente comodi, grazie a un design ampio e scanalato ma nel complesso la più grande novità è il fatto che tutti i controlli siano disposti al livello dello schermo superiore. Dal momento che è proprio qui che l'azione si svolge nel 90% dei giochi 3DS, troviamo questa scelta piuttosto azzeccata e naturale.
"Del tutto "contronatura" è la presenza di un solo speaker mono"
Del tutto "contronatura", invece, la presenza di un solo speaker mono, che ovviamente non riesce a ricreare la stessa qualità audio dei due altoparlanti stereo presenti sugli altri modelli di 3DS (e su tutte le console portatili degli ultimi 10 anni, aggiungeremmo). Qui Nintendo forse ha esagerato con la riduzione dei costi: l'audio è una componente fondamentale dell'esperienza di gaming e quello offerto dal 2DS è sicuramente mediocre, anche in quanto a nitidezza e capacità di riproduzione dei bassi. Si possono sempre collegare delle cuffie all'uscita jack apposita per ottenere un audio in stereo, ma questa a nostro modo di vedere non rappresenta una soluzione per una mancanza davvero grave.
Il resto dei comandi è ridisposto in modo abbastanza logico: sul fondo della console troviamo ad esempio uno slider per accedere alla modalità "sleep" (che nel 3DS normale si attiva semplicemente chiudendo la console), mentre accensione e spegnimento del Wi-Fi sono ora affidati al menu della console, non potendo più contare su di un tasto fisico.
Altro grande assente, ovviamente, è il selettore dell'effetto 3D. Non sarà una sorpresa per nessuno ma dobbiamo dire di non aver sentito particolarmente la mancanza di questa feature. Nintendo si affanna a dire che l'operazione 2DS non è un'ammissione implicita del fallimento del 3D stereoscopico, ma è veramente l'unica a pensarla così, a fronte di un grande pubblico che ormai da tempo aveva preso l'abitudine di lasciare su "off" l'interruttore dedicato. Immaginiamo che la rimozione di una caratteristica tanto peculiare abbia influito non poco sul taglio dei costi di produzione, e in questo caso abbracciamo completamente la scelta di Nintendo.
" Nintendo si affanna a dire che l'operazione 2DS non è un'ammissione implicita del fallimento del 3D stereoscopico"
L'assenza del 3D non è però l'unica differenza rilevabile per quanto riguarda gli schermi: quelli del Nintendo 2DS sono identici per dimensioni a quelli del 3DS originale, ma risultano decisamente "incassati" all'interno della scocca, caratteristica di solito giudicata poco attraente per un pannello LCD. La visibilità, difatti, ne risente un po', e la gestione dei riflessi torna ad essere peggiore di quella vista nel 3DS XL. A livello di qualità d'immagine, comunque, siamo sugli stessi livelli degli altri modelli: luminosità e resa cromatica sono buone, l'angolo visuale è mediocre e la risoluzione è notoriamente "bassa", ma da questo punto di vista ovviamente non ci si poteva aspettare niente di diverso.
Importante è segnalare il fatto che, nonostante il prezzo "economico" di questo nuovo modello, all'interno della confezione troviamo comunque un caricabatterie, a differenza di quanto avvenne con il 3DS XL. È presente anche una scheda SD da 4GB, per consentire a tutti di sbizzarrirsi da subito con gli acquisti sullo store online Nintendo. Parlando di batterie, Nintendo dichiara rispetto al 3DS originale un lieve aumento dell'autonomia, che raggiunge ora le 5,5 ore di gioco. I bei tempi del DS e delle sue quasi 20 ore di autonomia sembrano diventati definitivamente un ricordo del passato.
Dal punto di vista software, il Nintendo 2DS è largamente identico ai modelli precedenti, a parte le piccole modifiche già descritte (l'accensione del Wi-Fi tramite menu) e un'abbondante sequenza introduttiva che verrà visualizzata all'accensione della console per spiegare le differenze con il 3DS tradizionale. Differenze che Nintendo farà bene a comunicare con molta chiarezza al pubblico anche attraverso il suo reparto marketing, se questo Natale vorrà evitare di trovarsi di fronte a schiere di genitori e nonni in preda alla confusione.
"Design e costruzione del Nintendo 2DS sono tutto sommato piacevoli e garantiscono una buona esperienza di gioco"
Com'è, dunque, nel complesso questo "3DS economico senza 3D"? Per molti versi, meglio del previsto: design e costruzione sono tutto sommato piacevoli e garantiscono una buona esperienza di gioco, l'assenza del 3D non sarà certo compianta, e la ridisposizione di tasti e controlli sembra avvenuta senza traumi eccessivi.
Discorso diverso per la qualità degli schermi, da cui la natura "economica" del dispositivo traspare in modo più evidente, e soprattutto per la dissennata scelta di dotare la console di un solo speaker mono, che peggiora nettamente l'esperienza di gioco offrendo un sonoro mediocre e fortemente direzionale.
Non dobbiamo dimenticare, però, che il Nintendo 2DS viene venduto a 129 €, ed è dunque la console portatile più economica attualmente sul mercato. Se stavate pensando di acquistare un 3DS per giocare la sua ormai ricca libreria di titoli esclusivi, ma non ve la sentivate di staccare un biglietto d'ingresso di 170-190 euro, questa è probabilmente l'occasione che fa per voi. Per chi invece desidera provare l'esperienza "top di gamma", e magari non disdegna di attivare qualche volta anche il famigerato effetto 3D, l'acquisto di un 3DS tradizionale o del modello XL resta ancora la scelta raccomandata.