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Nintendo 3DS

Tutta la verità in 3D... e senza occhiali!

E per quanto riguarda il software incluso nella confezione? Le già citate carte per la Realtà Aumentata vi permetteranno di scoprire che la vostra casa è popolata di strani esseri di cui non sospettavate l'esistenza e potranno essere sfruttate in alcuni dei giochi di lancio.

C'è poi il gioco Caccia alla Faccia, grazie al quale i volti dei vostri amici e parenti diventeranno i nemici (e boss) a cui dare la caccia in qualsiasi luogo o momento. C'è poi un programma che permette di registrare musica e brani vocali e che sfrutta (in un modo che per ora mi sfugge) lo StreetPass della console.

Lo stesso è utilizzato anche dalla Piazza Mii, un luogo d'incontri simile a quello che abbiamo imparato a conoscere su Wii. Qui però le cose sono decisamente più interessanti e permettono interazioni nettamente maggiori tra i giocatori.

Oltre a poter ricevere e inviare personaggi e messaggi di saluto, si può partecipare a due giochi che coinvolgono altri possessori di un 3DS. Pazzi per i Pezzi, ad esempio, consente di ricevere pezzi di puzzle 3D tramite lo StreetPass per formare immagini 3D dedicate in gran parte a famosi titoli Nintendo. Io attualmente sono alla ricerca degli ultimi pezzi del mio puzzle Pikmin, ad esempio.

La creazione del mio Mii tramite foto non ha funzionato come speravo e ho dovuto operare parecchi cambiamenti manuali.

Libera Mii, invece, è una sorta di action-adventure nel quale il vostro Mii deve sconfiggere dei fantasmi e guadagnare nuovi copricapo. Per farlo avrà bisogno di altri avventurieri che potrete "incontrare" portando il vostro 3DS in giro. Sia questo gioco che il precedente prevedono anche la possibilità di acquistare pezzi di puzzle o personaggi con le monete guadagnate camminando con la console in modalità stand-by. Insomma, anche dal punto di vista della dotazione di serie, non ci si può proprio lamentare.

Ma veniamo al discorso 3D, che permea ogni singolo elemento di questa console. Funziona, non funziona, da fastidio, è trascurabile, non se ne può fare a meno? Naturalmente per quanto riguarda i giochi rimando la discussione alle singole recensioni, per quanto riguarda i menu il suo utilizzo (sempre opzionale, lo ricordo) rende piacevoli alcune funzioni come le foto o i giochi della Realtà Aumentata, ma a livello pratico non serve a molto.

Il mio consiglio è di disabilitarlo nel caso abbiate gli occhi stanchi e di utilizzarlo solo dove se ne sente un effettivo "bisogno". Vedere le icone dei menù fluttuare nello schermo superiore è piacevole, ma alla lunga vi ci abituerete e volendo potrete anche farne a meno per far riposare le vostre pupille in vista dei giochi che verranno.

In queste due bustine sono contenuti i punti per il Nintendo Club e le carte per il software della Realtà Aumentata.

Terminiamo questo hands-on con una delle questioni più spinose sollevate dalle discussioni dei mesi passati: la durata della batteria. Confermo che rispetto alle precedenti generazioni il 3DS è un piccolo vampiro succhia-energia. Con un utilizzo medio siamo intorno alle 5/6 ore, e per utilizzo medio intendo un mix di gioco, esplorazione dei menu, creazione di qualche Mii, utilizzo della Realtà Aumentata e così via.

Sinceramente non mi sento di dire che la durata sia scandalosamente bassa, ma forse essendo abituato con un iPhone che richiede un "pieno" quasi ogni giorno, i miei metri di valutazione sono un po' distorti. Se siete utenti che amano lunghe passeggiate, gite fuori porta e sessioni di gioco particolarmente "toste", allora forse dovreste iniziare a pensare all'acquisto del famoso Power Pack + della Nyko, l'accessorio di cui vi avevamo parlato qualche tempo fa che, a fronte di un ingombro e un peso nettamente maggiori, garantisce un utilizzo del 3DS continuo fino ad 8 ore.

Tutti gli altri possono invece tranquillamente accontentarsi della basetta carica-batteria inclusa nella confezione: a meno di sciagurate mancanze di elettricità, la vostra console difficilmente rimarrà a secco.

Avatar di Daniele Cucchiarelli
Daniele Cucchiarelli: Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.
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