Nintendo e il taglio di prezzo del 3DS
La forte riduzione del prezzo è una mossa azzeccata?
La console uscì a Novembre 2001, così da sfruttare appieno il boost di vendite natalizio, e solo a Marzo decise di abbassarne il prezzo, per rimanere al passo con i tagli dei concorrenti e controbilanciare le basse vendite estive. Il 3DS è uscito a marzo e verrà tagliato ad Agosto, dopo aver attraversato il periodo storicamente più pigro per le vendite.
Come già anticipato, l'unico ulteriore esempio di console che sia stata tagliata così presto dopo il lancio, senza che ci fosse all'orizzonte la benché minima competizione, è stato il precedente tentativo Nintendo di compromettere la nostra vista: il Virtual Boy (rumore di tuoni in lontananza).
Nell'Agosto del 1995, il Virtual Boy fu lanciato sul mercato americano al prezzo di $180 ma vista la penuria di software le continue lamentele degli utenti, a Ottobre il prezzo scese a $160, a Maggio a $100 dollari e verso la fine dell’anno la console uscì dalla produzione ed entrò nella Hall of Fame dei fallimenti più eclatanti della storia.
Tuttavia, sostenere che il Nintendo 3DS non abbia concorrenti diretti non è del tutto esatto, perché la situazione del mercato è mutata drasticamente rispetto agli anni passati. Non è più una questione di PSP contro DS o GameBoy contro GameGear.
Oggi il Nintendo 3DS, prima ancora di affrontare la PS Vita, deve vedersela con Apple, e le centinaia di giochi presenti sull'App Store, e sopratutto deve stare attento alla concorrenza interna, perché ci sono tante persone che, semplicemente, sono più attratte dall'enorme parco titoli del DSi, che dalla prospettiva di uno schermo che può farti venire il mal di testa.
Quella di Nintendo è stata una mossa sia di attacco, perché la PS Vita non è poi così lontana e vendere qualche altro milione di console prima del suo arrivo farà sicuramente bene, sia di difesa, perché il pubblico sta cominciando a pensare che il proprio telefono sia sufficiente per tutti quei momenti in cui si vorrebbe avere un console portatile sotto mano.
È stata una mossa azzeccata? Beh, se guardiamo alla Borsa e al fatto che in casa di Iwata hanno chiuso a chiave la teca con le katane rituali per scongiurare un gesto estremo, sembrerebbe di no, ma è presto per dirlo. Per adesso l’unica cosa evidente è che Nintendo ha fatto una scelta rifiutando di muoversi come Sony fece con la PSP, in favore di una strategia simile a quella usata per la prima Playstation, per l’Xbox e, ahimè, il Virtual Boy.
Il fatto è che dopo anni di profitti record, forse Nintendo si è dimenticata come si soffre, e noi ci siamo scordati i tempi del Gamecube, quando il futuro della grande N sembrava decisamente meno roseo di ora, ma nessuno gridava alla crisi.
Da lancio del Wii ad oggi l’azienda ha guadagnato veramente tanti, tanti soldi, ed è perfettamente in grado di assorbire un periodo grigio; il problema principale del 3DS è che la line-up di lancio era obiettivamente sotto tono, ma ci sono tanti titoli all’orizzonte che sono perfettamente in grado di spingere le vendite verso lidi più rassicuranti.
La lezione da imparare è che puoi avere la tecnologia e le idee migliori del mondo, ma se la tua console costa troppo il mercato la massacrerà senza pietà, non importa se ti chiami PSP, Game Gear, Virtual Boy o 3DS.