Nintendo Switch: i due volti di una console ibrida - editoriale
Perché la presentazione ufficiale della nuova console di Nintendo ha suscitato più dubbi che certezze.
Grazie all'evento trasmesso in streaming all'alba di oggi, finalmente sappiamo tutto o quasi quello che c'era da sapere su Nintendo Switch. Nel corso di una presentazione a dire il vero piuttosto impacciata e dal ritmo non proprio scoppiettante (come tradizione vuole per gli "show" in salsa giapponese), Kimishima e soci hanno svelato una serie di dettagli e informazioni che, purtroppo, insieme al mistero hanno dissipato anche buona parte dell'entusiasmo che finora mi aveva suscitato la nuova console di Nintendo.
Laddove il primo "reveal" mi aveva abbastanza colpito, lasciandomi la sensazione che la casa di Mario avesse finalmente imparato dagli errori passati, raccolto le sue idee migliori e preparato un prodotto moderno e ben focalizzato, sia a livello di strategia creativa che di mercato, devo dire che la presentazione dettagliata di Nintendo Switch ha fatto vacillare molte delle mie speranze, sostituendole con nuove e ingombranti perplessità.
Parliamo, ad esempio, del prezzo: 329 euro non sono "troppi" in senso assoluto per una nuova console, ma contrastano con l'aspirazione di rappresentare un prodotto realmente "ibrido", ossia in grado di racchiudere in sé la doppia natura di console domestica e portatile. Tradizionalmente, le portatili di Nintendo costano cifre molto inferiori e l'unica che finora ha osato proporsi sul mercato a 250$ (il 3DS), ha costretto l'azienda a correre presto ai ripari, tagliando nettamente il cartellino per stimolare le vendite stagnanti. Al prezzo attuale, dunque, è piuttosto chiaro che Nintendo Switch verrà inquadrata dal grande pubblico come una curiosa console domestica e avrà grosse difficoltà a coinvolgere i tradizionali giocatori di riferimento delle console portatili (bambini e rispettivi genitori).
Inutile dire che un prezzo di 329 euro avrà ripercussioni anche sul mercato "home", dal momento che PS4 e Xbox One sono entrambe disponibili a prezzi inferiori, pur offrendo un comparto tecnologico superiore (in termini di gameplay collegato alla TV) e una libreria di titoli ben più ricca e fornita. La domanda, dunque, è: chi comprerà un Nintendo Switch nel primo anno di vita? Il rischio è che a farlo siano i soliti noti, ossia gli irriducibili fan di Mario & Co: una situazione che di certo non ha giovato al fallimentare Wii U.
Anche sul fronte della line-up di lancio, Nintendo sembra essere incappata nel solito errore di sempre: nei primi mesi di vita di Switch, in termini di giochi "pesanti" non arriverà molto oltre a Zelda e al remaster di Mario Kart 8. Ed entrambi saranno disponibili anche su Wii U. Per vedere Splatoon 2 bisognerà aspettare l'estate, Skyrim arriverà addirittura in autunno (nonostante sia un titolo del 2011!) e per il nuovo Mario ci sarà da attendere Natale.
A quanto pare, dunque, le molte speranze suscitate dal fatto che Nintendo potesse finalmente concentrarsi sullo sviluppo per una sola piattaforma, supportandola da subito con una maggiore quantità di titoli importanti, erano vane. Al tempo stesso, l'enfatica presentazione di giochi semplici e dalla natura piuttosto "casual" (come il simpatico "1-2 Switch") fa scorrere un brivido sulla schiena di chi non ha particolarmente amato, per usare un eufemismo, l'approccio disinvolto adottato dall'azienda ai tempi del Wii.
Sul fronte puramente tecnologico, poi, la presentazione di Switch sembrerebbe confermare le perplessità che vi abbiamo già espresso tempo fa. Prendiamo ad esempio il nuovo Zelda, che girerà a risoluzione 720p in modalità portatile e soltanto a 900p in modalità domestica, ovviamente a 30 fps. Anche considerando le limitazioni intrinseche alla natura ibrida dello Switch, è normale che un gioco nato e pensato per un hardware ormai obsoleto non riesca a raggiungere sulla nuova console lo standard di 1080p? Di converso, giocando a Zelda in modalità portatile, la batteria durerà appena 3 ore: non è un dramma (il 3DS originale durava poco di più... e fu criticato per questo), ma nemmeno un grande biglietto da visita.
Entrambi questi dettagli (potenza limitata e autonomia modesta) sembrano indicare ciò che già si sospettava ma che fino all'ultimo avevo sperato non fosse vero, ossia che Nintendo non impiegasse nella sua nuova console un chipset custom basato sulla più recente tecnologia "Pascal" di Nvidia, ben più performante e parca nei consumi rispetto alla vecchia architettura "Maxwell". Insomma, esaminando nel dettaglio il quadro di Nintendo Switch, cominciano ad apparire i tratti di un hardware forse non perfettamente bilanciato, che nel delicato tentativo di riunire in un unico prodotto i pregi di console domestiche e portatili, rischia invece di subirne soprattutto i difetti.
Un altro classico errore dal quale Nintendo non sembra volersi discostare è quello dell'arretratezza e incoerenza dei suoi servizi online. Durante lo streaming abbiamo scoperto che l'online su Switch sarà a pagamento, ma non da subito: soltanto a partire dall'autunno 2017, quando il servizio sarà disponibile. In sostanza, al lancio l'infrastruttura non è ancora pronta e ben definita. Anche il costo dell'abbonamento mensile non è ancora noto, ma in compenso sappiamo che includerà dei "benefit" sul modello del PS Plus: per ora, questi ammontano alla possibilità di giocare gratuitamente per un mese un titolo NES o SNES. Giudicate voi se si tratta di un'offerta allettante...
Chiaramente, ci sono anche aspetti che hanno convinto della nuova console: l'hardware pare ben realizzato a livello fisico e piacevole da utilizzare, la scelta delle cartucce è interessante, lo schermo pare molto convincente... (di tutto questo vi saprà parlare meglio Stefano Silvestri, che sta attualmente provando "hands on" la console a Londra).
Nel complesso, però, conoscere Switch nel dettaglio ha contribuito soprattutto ad evidenziare le potenziali criticità di questo ambizioso progetto, piuttosto che a far montare l'hype per quella che deve rappresentare la console del rilancio per Nintendo.
Starà a Kimishima e soci dimostrare, da qui a marzo e nei primi mesi di vita della console, che invece il piano è stato studiato nei minimi dettagli e la strategia è chiara e definita: in tal caso, sarò ben lieto di essere smentito su tutto e di constatare il trionfo di Nintendo Switch sul mercato. Anche perché un altro tonfo come quello del Wii U potrebbe risultare davvero complicato da gestire per l'azienda di videogiochi che, nonostante tutto, continuo ad amare e rispettare di più.