Nintendo Switch Online: bene ma non benissimo - editoriale
Ma la Grande N non risolve il problema più importante...
Finalmente conosciamo i dettagli del servizio online che Nintendo ha pensato per Switch, preannunciato già quando la console venne lanciata sul mercato lo scorso anno: 3,99 euro al mese per giocare online, avere una selezione di giochi per NES e poter salvare i dati sul cloud. Tutto bene, insomma, e un prezzo decisamente interessante (c'è anche l'opzione di 7,99 euro per il trimestre e di 19,99 euro per l'anno intero), sicuramente molto inferiore a quello dei concorrenti. Anche i contenuti, però, sembrano esserlo, fermo restando che il servizio, a oggi, non sistemerà il principale problema di giocare online su Switch, ossia la chat vocale.
Partiamo dai contenuti, ossia i giochi gratuiti che vengono concessi agli iscritti al servizio. Nintendo ha annunciato che Balloon Fight, Ice Climber, Soccer, Tennis, Donkey Kong, Dr. Mario, Mario Bros., The Legend of Zelda, Super Mario Bros. e Super Mario Bros. 3 saranno subito giocabili, e per di più avranno anche funzionalità online (modalità competitive o cooperative o ancora la possibilità di guardare qualcun altro giocare online e poi di "passarsi" i comandi). Ci saranno anche regolari aggiunte ma non è stato specificato se l'aggiunta di nuovi giochi potrebbe significare che altri se ne andranno contestualmente dal catalogo per tenerlo sempre nuovo.
"Piuttosto che niente è meglio piuttosto", si è soliti dire. Ma un qualche perplessità resta, considerato che Nintendo ha un archivio di videogame storici incredibile. Tanti avevano chiesto di proporre i giochi GameCube ma a oggi sembra sempre più probabile che la società abbia altri piani per questo catalogo, magari per riproporlo in varie rimasterizzazioni (a così tanti anni di distanza forse potremmo anche parlare di rifacimenti veri e propri) oppure con delle collezioni sulla falsa riga di Rare Replay per Xbox One. Di sicuro, come ha confermato la stessa Nintendo, non ci sarà una Virtual Console come Wii e Wii U.
Nel catalogo di titoli inclusi, quindi, sta il primo problema: a quanti interessano i giochi per NES? Su PlayStation e Xbox ogni mese vengono concesse diverse proposte molto recenti, a volte direttamente per PS4 e Xbox One, altre per PS3 o PS Vita e Xbox 360. Pensando al pubblico di Switch, lo possiamo dividere in due: gli appassionati che probabilmente, se erano interessati, si sono già comprati il NES Classic Mini, e i giocatori occasionali. Difficile pensare che per quest'ultima fetta di persone, giochi di trent'anni fa possano essere un incentivo a pagare una tariffa mensile per qualcosa (giocare online) che fino al 31 agosto sarà gratuita e così è stato per un anno e mezzo.
Perché sì, c'è anche questo fattore: dopo 17 mesi in cui le modalità online dei vari Mario Kart 8 Deluxe, Splatoon 2, Arms e compagnia sono stati gratuiti, di punto in bianco diventeranno a pagamento. È vero che sin da subito l'azienda di Kyoto ha messo le mani avanti: abbiamo sempre saputo che, a un certo punto, ci sarebbe stato questo drastico cambiamento. È un po' più difficile giustificarlo oggi che sappiamo che il pacchetto a pagamento sarà abbastanza scarno.
E come detto resta poi un punto dolente: il pessimo sistema di chat vocale, per cui è fondamentale usare l'applicazione su smartphone. Si può fare pure su Xbox One, per dire, ma è facoltativo, un'alternativa a un sistema ben più comodo. Nel caso di Nintendo Switch l'utente è obbligato a usare uno smartphone (rispetto a quando è stata pubblicata l'applicazione, almeno adesso si può tenere lo schermo spento...) e per di più la chat dev'essere vincolata alla stessa sessione di gioco: non è possibile, insomma, chiacchierare con gli amici in una stessa stanza virtuale mentre uno gioca a The Legend of Zelda: Breath of the Wild e l'altro a Xenoblade Chronicles 2.
E fintanto che il servizio per giocare online è stato gratuito, un simile concepimento, per quanto difficile da digerire, poteva anche essere giustificato: non si paga niente, Nintendo deve spendere da sé tutti i soldi dei server e della manutenzione, il giocatore deve abbassare le aspettative. Vogliamo, quindi, lasciar passare che quando Switch è arrivata sul mercato erano già 15 anni che Xbox Live esisteva come servizio e Nintendo avrebbe potuto fare molto di più, anche gratuitamente? Ok. Ora che si paga, però, la questione non può più essere lasciata in sospeso.
Da settembre ci sarà un bacino di persone paganti, probabilmente più ridotto rispetto a quello che adesso giocano online. Va tenuto da conto, infatti, che alcuni potrebbero decidere di non voler pagare per giocare online. È però auspicabile che con la nuova fonte di profitti, Nintendo Switch Online sia destinato a migliorare, magari già entro sei mesi dall'attivazione del servizio.
Dulcis in fundo, abbiamo i salvataggi su cloud: finalmente. C'è un dettaglio: non è detto che tutti i giochi li supporteranno, come specifica una scritta grigia e in piccolo sul sito ufficiale di Nintendo. Ahia.
Siamo nel 2018 e se la "Nintendo difference" è un ottimo modo di definire un certo approccio allo sviluppo, in questo caso la differenza implica che purtroppo Nintendo è rimasta a dieci anni fa, quando giocare online su console non era qualcosa di consolidato quanto lo è adesso. Ma stavolta come scusa non è sufficiente.