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Nintendo Switch - recensione

Le nostre considerazioni dopo i primi giorni di utilizzo.

Qualche giorno fa vi abbiamo proposto un articolo in cui davamo tutte le informazioni su Nintendo Switch. Era il giorno del lancio e la nostra esperienza con il nuovo hardware era incompleta, visto che molte delle sue caratteristiche base sono state aggiunte con l'aggiornamento del day one.

Oggi siamo di nuovo qui a parlare dello Switch, dei suoi pregi, dei difetti e di come avvicinarsi all'ennesimo esperimento made in Nintendo. Come ormai sanno anche i sassi, la piattaforma nasce come ibrido tra una console casalinga e una da salotto, partendo da un hardware con specifiche più vicine a quelle dei tablet di fascia alta, che a quelle di PS4 e Xbox One.

Non è solo la capacità di calcolo, tuttavia, a segnare una profonda linea di demarcazione tra l'attuale filosofia Nintendo e quella di Sony e Microsoft. Questo dettaglio non traspare solo dai freddi numeri ma anche e soprattutto da ciò che appare sullo schermo quando si accende la console: i giochi.

La dashboard ideata per Switch è quanto di più semplice si possa trovare ora sul mercato. Invece dell'ormai inevitabile lista di icone legate ai servizi più disparati, sulla console Nintendo vengono mostrati solo i giochi installati e quello presente nella cartuccia inserita.

Togliere il tablet dalla dock station è molto semplice, ma il rischio di graffiare lo schermo ci terrorizza ogni singola volta.

In basso, in piccolo, si trovano le icone relative alle nuove uscite, al negozio online, alla raccolta di catture fatte direttamente dallo schermo, alla gestione dei controller, alle impostazioni e alla modalità riposo. Come anticipato da Nintendo, per il momento Switch non offre alcun tipo di servizio accessorio. Netflix? Assolutamente no. Crunchyroll? Nemmeno. Un browser per navigare su internet? Mai nella vita. La casa nipponica si sta concentrando su ciò che sa fare meglio, allontanandosi da tutto il resto.

Ci troviamo quindi di fronte a una console da gioco dura e pura, nata principalmente per divertire con il software messo a disposizione dalla casa madre o dalle terze parti. Se pensate di comprare Switch per sostituire il vostro tablet, risparmiate i vostri soldi in attesa di eventuali aggiornamenti futuri.

Sotto un certo aspetto sembra di essere tornati ai tempi del Gameboy Advance, con la differenza che in questo caso la batteria dura molto meno (circa tre ore con Zelda, quasi il doppio con Bomberman, Voez e Fast RMX), ma i giochi possono essere goduti in tutta comodità anche sulla TV di casa.

Se la scelta di tornare al videogioco puro rinunciando ad altri tipi di intrattenimento sia apprezzabile o meno, sta a voi deciderlo. Al netto di qualsiasi altro discorso, questo è l'elemento chiave per capire se acquistare o meno il nuovo hardware Nintendo.

La custodia originale è pratica e funzionale. Permette di trasportare in sicurezza la console con i Joy-Con attaccati e una manciata di cartucce.

Grazie all'approccio semplice e lineare della dashboard, l'interfaccia di Switch è veloce e reattiva come non mai. Si preme il tasto di accensione, si accede alla schermata Home (premendo tre volte lo stesso tasto) e si è subito pronti per avviare uno dei giochi in lista. Tempo di attesa: 4 secondi netti.

I caricamenti sono praticamente istantanei e, almeno per il momento, sembra proprio che lo Switch non riservi brutte sorprese come i lunghissimi aggiornamenti che ci assalgono quando accendiamo le altre console. Volete sfruttare quei preziosi 30 minuti di tempo libero concessi dalla vita di tutti i giorni? Con Switch, si può.

I pochi aggiornamenti della console fatti fino a questo momento, infatti, sono stati istantanei (un paio di secondi al massimo), permettendo di sfruttare al meglio il tempo da dedicare ai giochi scaricati.

L'hardware di Switch, però, ha anche diversi problemi. Il primo, sperimentato da un gran numero di giocatori, è quello della connessione ballerina dei due Joy-Con. Staccando i due controller dallo schermo principale per usarli a distanza, infatti, in molti hanno sperimentato un'intermittenza di segnale indesiderata.

Nessun'altra console portatile è in grado di far girare un titolo monumentale come il nuovo Zelda.

Nella maggior parte dei casi il problema si è presentato in presenza di eventuali fonti di interferenza, identificate con altri oggetti dotati di wi-fi o con eventuali parti del corpo del giocatore fra la console e i Joy-Con (la news che abbiamo appena pubblicato dà una spiegazione ineterrsante, ndSS).

Si tratta di casi ben documentati in rete, con tanto di video, ma nella nostra esperienza personale non abbiamo sperimentato nulla di simile. Nel nostro caso, infatti, entrambi i Joy-Con hanno sempre lavorato senza tentennamenti, ma se il problema è così diffuso, Nintendo deve comunque intervenire per limitare i danni. Nessun altro controller attualmente in circolazione soffre di questo problema e da questo punto di vista Nintendo dovrebbe adeguarsi agli standard imposti dal mercato.

Un altro difetto dei controller (sia nella versione Joy-Con con Grip che in quella Pro) è l'assenza del jack per il collegamento delle cuffie, presente solo sulla console vera e propria. Considerando la mancata compatibilità con le cuffie bluetooth, si tratta di un difetto non da poco per chi ama giocare davanti alla TV indossando le cuffie (magari per non svegliare genitori/compagni/figli).

L'altro problema, quello che ci sta terrorizzando nel profondo, è l'attrito tra lo schermo della console e la parte interna della dock station. Lo schermo di Switch è realizzato con materiali plastici che si graffiano molto facilmente (scelta incomprensibile, per un hardware pensato per essere portato a spasso).

Le immagini catturate e modificate su Switch possono essere condivise in un attimo su Facebook e Twitter. Speriamo che aggiungano presto anche Instagram!

L'attrito costante con la plastica della dock station rischia di lasciare segni evidenti sugli angoli in basso dello schermo. La console a nostra disposizione è ancora integra (sarà perché la inseriamo e togliamo sempre con molta attenzione, quasi come se stessimo disarmando una bomba a tempo o giocando a L'allegro chirurgo), ma l'ansia è dietro l'angolo.

Acquistando la sacchetta per il trasporto di Switch, all'interno della confezione si trova anche la pellicola protettiva per lo schermo. Per quanto ci riguarda, l'odio atavico verso le pellicole protettive ci costringe a convivere con l'ansia per i graffi, ma se non siete schizzinosi come noi vi consigliamo caldamente di correre ai ripari.

Per gli utenti più creativi, emuli di MacGyver, su internet circolano già i tutorial per applicare soffici protezioni in velluto nella parte interna della console. Roba che non si vedeva dai tempi della modifica artigianale dello SNES americano, per fargli accettare le cartucce giapponesi.

Altri 10 grammi di disappunto arrivano dal ritorno dei famigerati codici amico, utili per infoltire la lista amici sulla propria console. Nulla di tragico, ma in confronto alla concorrenza si tratta di una gestione macchinosa e fin troppo medievale (come se rinunciassero ai pratici salvataggi, in favore di un ritorno alle password).

Un assaggio dell'imminente recensione di Super Bomberman R.

Ai codici amico si affiancano altri due metodi di "approccio" social. Si possono infatti aggiungere utenti che si trovano nelle vicinanze (inserendo brevi sequenze di simboli) o quelli con cui sono state giocate partite online. Meglio di niente, ma è comunque una situazione anacronistica.

Continuando con le scelte discutibili, sono abbastanza folli quelle relative al trattamento dei pixel morti (che Nintendo non considera un difetto) e alla gestione dei dati salvati. I salvataggi dei giochi, infatti, non possono essere trasferiti su altre console. Se per un qualsiasi motivo cambierete console o vi si romperà quella che avete, quindi, perderete tutti i progressi fatti con i giochi affrontati fino a quel momento.

Considerando che non è raro cambiare macchina (guasti tecnici che portano alla sostituzione, uscita di modelli successivi, caratterizzati da materiali migliori o varianti grafiche e via dicendo), si tratta di una scelta poco lungimirante.

Altrettanto incomprensibile è l'impossibilità di spostare dalla memoria interna della console alla scheda di memoria i giochi scaricati. Quando abbiamo iniziato a usare lo Switch eravamo ancora sprovvisti della scheda, che abbiamo inserito solo un paio di giorni dopo. Quando abbiamo cercato di spostare i giochi da una memoria all'altra, abbiamo realizzato che l'operazione non è prevista da Nintendo.

Si può cambiare il colore del tema nella home. Quello bianco è più pulito, ma il nero stanca meno gli occhi.

Parlando di problemi tecnici, poi, su internet ci sono video che mostrano crash e difetti di ogni tipo. Non lasciatevi spaventare, però, visto che si tratta di un fenomeno che accade al day one di ogni singola piattaforma. Alcune console hanno effettivamente sofferto di crash fatali o di problemi nella visualizzazione dei giochi sullo schermo.

Si tratta del prezzo da pagare quando si compra una nuova macchina al day one. È già successo in passato e succederà in futuro. Non si scappa. Ed è uno dei motivi per cui una grande fetta di persone preferisce aspettare pazientemente che la situazione si stabilizzi, prima di un eventuale acquisto.

Nonostante tutti i problemi qui elencati, però, lo Switch ci sta trasmettendo buone vibrazioni. La console riesce perfettamente in quello che deve fare, ovvero permettere di giocare con leggerezza a casa e all'aperto. Da quando ci è arrivata non abbiamo mai sentito il bisogno di paragonarla a PS4 e Xbox One. Giochi diversi, esperienze diverse, divertimento diverso.

La macchina è in grado di convivere con le altre piattaforme sul mercato e ha dimostrato di vivere in un mondo tutto suo. E l'esperienza che abbiamo provato giocando Zelda lontani da casa, con la console tra le mani, è davvero impagabile.

Nelle prossime settimane ci dedicheremo al multiplayer fuori casa con più console, ultimo elemento da provare per avere un quadro completo sulla nuova macchina da gioco Nintendo. Per il momento possiamo dirvi questo: se cercate una console diversa dalle altre, che torni a farvi giocare come quando eravate bambini, Switch è già ora una scelta vincente. A patto che riusciate a chiudere un occhio sui numerosi difetti di impostazione che abbiamo segnalato.

Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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