Nintendo Switch vola, ma fino a quando? - editoriale
Risultati che già fanno dimenticare l'incubo Wii U.
Sono 4,7 milioni le Switch distribuite (non vendute) sin dal lancio, avvenuto circa quattro mesi fa. Nintendo ha di che gioire e fa bene: lo stesso risultato Wii U ha impiegato circa un anno a superarlo (erano appena 3,91 milioni dopo dieci mesi). Non c'è soltanto Nintendo Switch fra le note positive dell'ultima trimestrale dell'azienda: bene anche la crescita delle statuette amiibo, del 3DS e persino dei giochi mobile, il cui fatturato è salito del 450% in un anno. Eppure, è ancora presto per strapparsi i vestiti.
Innanzitutto questi dati sono molto positivi anche perché vengono confrontati con un momento molto negativo, finanziariamente parlando, per la società giapponese, che a giugno 2016 aveva registrato una perdita operativa pari a 5,13 miliardi di yen (circa 39,4 milioni di euro). Senza dimenticare che Wii U è la console meno venduta nella storia di Nintendo e che, quindi, per Switch è stata una vittoria "facile". Già solo paragonando questo risultato a quanto fatto da PS4, la situazione non è esplosiva: la console di Sony ha impiegato un mese e mezzo (dal 15 novembre al 31 dicembre) per distribuire 4,5 milioni di unità.
Nintendo ha certamente fatto un buon lavoro sino ad ora, anche per tenere sintonizzati gli utenti sul suo marchio commerciale, attraverso l'annuncio di SNES Mini Classic Edition in arrivo a settembre, e questo ha fatto bene, anzi benissimo, a Switch. I giochi sono stati infatti lanciati sul mercato in modo strategico, al fine di non tenere buchi nel catalogo: The Legend of Zelda: Breath of the Wild (marzo); Mario Kart 8 Deluxe (aprile); Minecraft Switch Edition (maggio); Arms (giugno); Splatoon 2 (luglio). E presto arriveranno Mario + Rabbids Kingdom Battle (agosto), Pokken Tournament DX (settembre), Super Mario Odyssey (ottobre) e infine Xenoblade Chronicles 2.
Un ottimo lavoro considerato che è ormai chiaro che neanche Switch si sottrarrà alla "maledizione Nintendo": niente Call of Duty: WWII, Destiny 2, Assassin's Creed Origins, Far Cry 5 e compagnia bella. FIFA 18 arriverà ma senza la modalità Il Viaggio (sebbene EA Sports promette qualche caratteristica unica per l'edizione Switch) mentre è ancora tutta da valutare la versione per Nintendo di NBA 2K18. Un 2017 esaltante ma che può lasciare qualche preoccupazione riguardo al futuro. A maggior ragione se si pensa che quando avrà raggiunto appena sei mesi di vita, Switch avrà già usato le carte The Legend of Zelda e Super Mario, giochi che in genere si vedono una volta a generazione (Super Mario Galaxy 2 è stata un'eccezione alla regola).
Nel corso del 2018 abbiamo già alcuni nomi: un capitolo principale di Fire Emblem, Kirby e Yoshi, per esempio. Sappiamo anche che in sviluppo c'è un nuovo No More Heroes, nuovamente firmato Goichi Suda, ma i dettagli, ad oggi, sono ancora scarsissimi. E per quanto riguarda Metroid Prime 4, probabilmente bisognerà aspettare il 2019.
Una situazione che, per certi versi, ricorda quella di Wii del 2007. In un anno sbarcarono nei negozi tanti titoli che, anche oggi, sono ricordati molto bene: Super Mario Galaxy, Resident Evil: Umbrella Chronicles, Sonic e gli Anelli Segreti, Zack & Wiki e il tesoro del pirata Barbaros, Metroid Prime 3: Corruption, Super Paper Mario. Un anno sfolgorante per la console, che però causò una certa magra nell'anno successivo a eccezione di Mario Kart Wii e Super Smash Bros. Brawl (ho volutamente dimenticato Wii Music).
Nintendo potrebbe giocare il jolly e ripubblicare alcuni giochi Wii U di prime parti, come Super Smash Bros. per Wii U e Star Fox Zero e si parla anche di Bayonetta 2 e The Wonderful 101, ma i candidati non sono poi molti. La grande N ha finora svolto un grande lavoro ma cercando di dimostrare di aver capito molto dalla lezione Wii U - proponendo un catalogo solido sin dai primi mesi di vita - potrebbe trovarsi con il fiato corto nel 2018 dopo la grande accelerazione di quest'anno, con un forte calo della crescita della base installata.